Bella gita, facile e remunerativa, adattissima alle cispole. Si potrebbe salire alla malga in auto (montando le catene). Noi partiamo nei pressi degli impianti, camminando una mezz’ora in più. Dalla malga la strada prosegue nel bosco. Tralasciare indicazioni per il rifugio Falier e seguire per le Malghe di Franzedas.
Ad un secondo bivio decidiamo di proseguire a sinistra per un sentiero meno frequentato, mentre a destra proseguirebbe la strada che porta più direttamente alle malghe.
Sintesi del percorso: Malga Ciapela – camping malga – bivio rifugio Falier – bivio strada/sentiero – sentiero lungo Rio di Franzedas – pascolo – (discesa) malghe di Franzedas – ritorno per il sentiero corretto lungo Rio Franzedas
In auto: Fino agli alberghi e la funivia del Serauta a Malga Ciapela, tra Caprile e Passo Fedaia
gruppo MarmoladadifficoltàEdislivello800 mt c.a.quota max2.040tempo2h e 30'data27/12/06
1 – In breve ragigungiamo una bella pianura con massi
2 – Più avanti il sentiero si tiene a sinistra del torrente (coperto) con anche ripida salita, poi attraversa a destra. Continuare vicino al torrente, si trovano dei cartelli e più avanti una radura. Il sentiero corretto traversa tutto a destra (rispetto la valle), noi proseguiamo dritti nel verso della valle. Ci si muove abbastanza liberamente nel bosco e tra massi. Poi arrivati ad una radura con il torrente saliamo ripidi a destra scollinando due volte. Arriviamo al pascolo già sopra le malghe
3 – Saremmo tentati di continuare in direzione della forcella del Col Becher o Forca Rossa, ma il sentiero non si trova. Scendiamo quindi alle malghe
4 – Dal pascolo verso Forca Rossa (di solito ci si arriva dall’altra parte con un percorso superclassico). Il sentiero per raggiungerla parte dalle malghe superando facilmente un torrente che qui ci sbarra la strada
5 – Alle malghe troviamo per la prima volta nella giornata un po’di sole, giusto per fare uo spuntino. La valle è perennemente in ombra in questa stagione, ma questo favorisce anche l’innevamento. Era aperta una stalla e un piccolo tabià. Da qua si potrebbe tornare a valle per la strada più larga e battuta
6 – Ritorniamo sulla sponda opposta del torrente e qui troviamo il segno del sentiero che ci fa scendere veloci per ripidi pendii nel bosco, arrivati alla radura dove avevamo perso il sentiero ritorniamo per la strada dell’andata. Nella foto la parete d’argento della Marmolada d’Ombretta e il Pizzo Serauta