La Torre Caleda presenta una delle più interessanti pareti del gruppo del San Sebastiano-Tamer, divenuta “classica” grazie alla comodità di accesso ed all’esposizione solare. La via più frequentata dovrebbe essere quella da noi ripetuta, lungo l’elegante spigolo sud-ovest che delimita a sinistra l’enorme strapiombo giallo che caratterizza la parete. L’eleganza del tracciato e le elevate difficoltà del tratto centrale ne fanno una via di soddisfazione, invece l’arrampicata in sé regala solo alcuni tratti interessanti, praticamente solo i 50m del tratto chiave e poco altro. Ad ogni modo rimane una via abbastanza meritevole.
Tutte le soste sono attrezzate, presenti anche i chiodi nei tratti difficili. In particolare anche il passaggio dato di A1 è chiodato a sufficienza per passare tirandosi sui rinvii. La roccia è buona od ottima, ben ripulita nel tratto chiave tra i gialli.
Primi salitori: U. Benvegnù, F. Contini, 1 maggio 1961
gruppo TamerdifficoltàV, VI e A0sviluppo450 mt quota max2.125tempo6h e 30'appoggiopasso Durandata15/10/11
Salita disponibile nel libro “IV grado e più – Dolomiti Orientali” Vol.2. Oppure utilizzate la guida di S.Santomaso (la prima, edizioni Rocciaviva), oppure quella di Buscaini, vedi bibliografia.
Tempo – 6h30′ (migliorabili)
NDA, consigliabili kevlar sciolti
Dal Passo Duran, di fronte al rifugio Tomé, si imbocca il sentiero che sale verso il San Sebastiano. Per comodo sentiero, per gran parte in falsopiano, si raggiunge la base della Torre e dello spigolo. Appena superato un tratto attrezzato con corda metallica si rinviene una debole traccia tra i mughi che in meno di 50m raggiunge la parete: una cengetta traversa di fianco alla roccia. Forse l’attacco corretto è a sx in un camino verticale, ma noi scegliamo un canale appoggiato che presenta all’attacco una grossa clessidra.
Tempo – circa 45minuti
Dalla spalla ghiaiosa si scende in 20-30m a est fino alla forcelletta con il Sasso di Caleda (cioè la cima principale). Si scende in versante Tamer (sud) per canalino (passo di II+) e poi a sx per cengetta sotto i gialli. Raggiunto un altro canale lo si scende un tratto e poi lo si abbandona a sx presso un grosso ometto. Ora si seguono tracce e ometti lungo terrazzamenti e cenge con ghiaie e mughi, traversando sempre più a est, fino ad abbandonare la roccia e raggiungere erba con mughi. Liberamente (la traccia ad un certo punto si perde) si traversa dentro al vallone fino a raggiungere il sentiero “segnato”. Conviene stare alti all’inizio per evitare un canale e dei fitti mughi. Fin qui 30 minuti circa.
Per il sentiero, velocemente, ci si riporta presso l’attacco della Torre e da qui come all’andata fino al Passo Duran.
Tempo – circa 1h30′ in totale