Cima molto panoramica e senza difficoltà, anche se il dislivello della salita potrebbe scoraggiare qualcuno.
I due sentieri qui descritti, con partenza dalla frazione di Piaia di San Tomaso Agordino oppure da Caracoi Cimai, percorrono in gran parte larghe mulattiere che si sviluppano lungo gli antichi sentieri che da generazioni servono i valliggiani durante il periodo estivo, per lo sfalcio dei prati ed il pascolo. Ai tabià (“fienili”) di Ciamp sopravvive ancora la tradizione, così che per qualche giorno in estate i vecchi (ma spesso restaurati) ricoveri ritornino ad essere abitati.
Il recente rifugio Sasso Bianco accoglie i pochi fortunati escursionisti che si “accorgono” della nostra importante cima.
gruppo MarmoladadifficoltàEdislivello1150 / 1300 mt c.a.quota max2.407appoggiorif. Sasso BiancopartenzaPiaia oppure Caracoi Cimaidata10/08/11
I due itinerari possono essere combinati (come nel caso di questa gita!) in modo da variare il percorso, si tenga però presente che per tornare al punto di partenza si dovrà disporre di una seconda automobile.
Partiamo da Piaia, frazione di San Tomaso Agordino (raggiungibile per breve tratto di stretta strada asfaltata dai pressi del capoluogo Celat) a quota 1105m. Seguiamo la mulattiera con indicazione per Ciamp e Sasso Bianco. Il sentiero procede a tratti anche ripidi per il bosco per 1h30′. La visuale si apre una volta arrivati ai tabià di Ciamp e al rifugio Sasso Bianco (1840m) che sono collocati su un bel prato con splendido panorama sulla parete nord-ovest della Civetta.
A questo punto seguiamo il sentiero (indicazioni per la cima) che procede sui pendii erbosi che caratterizzano il versante sud del Sasso Bianco. Giunti ad una sella erbosa svoltiamo a sx oltrepassando il Sasso Nero e procedendo sui prati che ci portano sullo schienale del monte e sulla cresta da cui si giunge alla cima (2407m) che offre un ottimo panorama sulle vicine Civetta e Marmolada, ma anche su moltissime altre vette.
Tempo – 3 ore circa
Da Caracoi Cimai (accessibile per ripida e stretta strada asfaltata dal paese di Santa Maria delle Grazie, tra Alleghe e Caprile) a quota 1364m, si imbocca il sentiero 682 all’inizio della vivace frazione.
La mulattiera procede nel bosco incrociando numerosi graziosi tabià tra cui quelli del piccolo villaggio di Girdogn. Si prosegue attraverso dapprima attraverso il bosco e poi tra la vegetazione più fitta fino alla sella erbosa da cui si può scendere al rifugio Sasso Bianco a sx o salire in cima al monte svoltando a dx e camminando lungo lo schienale e la cresta che porta in cima.
Tempo – in discesa 1h30′
Con altri 30 minuti si può scendere fino a Santa Maria delle Grazie (1000m circa), sulla statale agordina
Qualche anno fa abbiamo percorso anche il sentiero che da Boscoverde (paese sulla strada che collega Caprile a Malga Ciapela-Passo Fedaia) sale alla diruta Malga S’ciota, prosegue all’omonima forcella e si collega ai tabià di Ciamp. Questo sentiero a tratti è molto bello, con visione sulla repulsiva parete nord del Sasso Bianco ed attraversa un bosco spesso funestato dalle slavine invernali. Il tratto che segue, in direzione della forcella Schiota invece è risultato poco battuto, con erba alta e terreno un po’umido. Poi si ritorna su splendidi prati con visione anche sul vicino Piz Zorlet. Calando verso Ciamp ritorna a tratti l’erba poco battuta.
Senza salire alla cima siamo poi scesi inizialmente per il primo sentiero qui descritto in direzione Piaia, per poi deviare verso la fine alla frazione di Costoia. Il sentiero compie un giro in costa molto lungo, poco consigliabile. Invece il paesello in questione è molto caratteristico e merita una visita nelle mezze giornate incerte.
In tal modo si compie una bella traversata della montagna. Ancora meglio sarebbe inserire la salita alla vetta, non ricordo però se sia fattibile salirvi direttamente dalla forcella S’ciota, senza dover passare per Ciamp.