Si tratta di una linea molto bella, logica nel superamento di un’ideale linea di diedri e fessure di ottima roccia. La salita si sviluppa al margine destro della “Parete Rossa” della Roda di Vael dove, a dispetto del nome, predomina il “grigio”. L’arrampicata è interessante e divertente, con la caratteristica di una chiodatura praticamente assente lungo i tiri, ma con la possibilità di proteggersi agevolmente con dadi e friends. Rispetto ad alcune relazioni reperite in rete, abbiamo trovato alcuni chiodi di sosta in più, mentre per quanto riguarda la roccia, è piuttosto ripulita, segno che questa via sta diventando sempre più frequentata. Probabilmente il merito di questo recente interesse, va ricercato nelle belle parole di Ivo Ferrari, (che hanno invogliato anche noi) ma anche nella recentissima ripetizione invernale di Jacopo Biserni e Paolo Tiezzi.
gruppo Catinacciodifficoltàmax V+sviluppo445 mt quota max2.283tempo5 oreappoggiorif. Paolina data30/07/16
Una nota particolare va fatta sullo stile di apertura della via. Renato Casarotto, Giovanni Majori e Maurizio Zappa nel 1978 salirono questa linea in stile TRAD, facendo uso solamente di blocchetti ad incastro e nuts.
Nella parte alta è possibile seguire una variante diretta e più impegnativa (Bozzetta M. e Vanzetta D. – 3 Agosto 2013) lungo un bel pilastro. Noi abbiamo preferito l’originale, più facile, che sale all’interno di un largo camino. Anche se qui la roccia si può trovare un poco umida, ci sono sembrati 3 tiri divertenti, da salire senza troppe preoccupazioni.
Evitiamo di prendere la seggiovia. La nostra soluzione è la seguente. Dagli impianti di risalita per il rifugio Paolina (poco sotto il Passo di Costalunga, Vigo di Fassa) si prosegue in auto verso il Passo Nigra per un paio di km, fino ad uno slargo con parcheggio sterrato. Qui parte il sentiero n.9 “Kaiserstein”. Seguiamo il n.9 in direzione Passo del Vajolon, con strette serpentine. Incrociato il sentiero in piano che arriva dal Paolina, conviene traversare poco a dx, quindi risalire per tracce ad un successivo sentiero pianeggiante. Traversare ancora a dx per evitare degli scomodi ghiaioni e risalire invece per prati con roccette direttamente sotto alla parete grigia. Attacco presso dei gradoni erbosi che puntano ad una serie di diedri.
Tempo – 1 ora e 30′
L1 – Obliquare per i facili gradoni erbosi fin sotto i diedri. Sosta su 1ch+1cless. 30m, II
L2 – Portarsi a sx sopra la sosta, ad un diedrino svaso. Superare un tratto non semplice (1 cless), quindi obliquare a dx al diedro principale (1cless). Salire brevemente per il diedro ad una zona gialla, continuare per il successivo tratto di diedro superando in partenza uno strapiombo. All’uscita, dopo 1ch, a sx si è subito in sosta (2ch). 50m, V e 1p.V+
L3 – Salire brevemente a sx per spigoletto (1ch), quindi per un corto diedro. Uscire poco a dx a dei gradoni e sostare sotto un lungo diedro, su 3ch. 30m, IV+
L4 – Va risalito tutto il diedro, con bella arrampicata. Ottima proteggibilità. Sostare poi 5m prima di uno strapiombo. 50m, V+
L5 – Raggiungere e superare lo strapiombo, per uscire su di una piccola terrazza ghiaiosa (2ch distanti). Proseguire per un breve e stretto camino ed uscire a sx per rampetta erbosa. Dopo qualche metro sostare su spuntone (anche 1cless). 30m, V+ e IV+
L6 – Seguire ancora la rampa a sx, poi prendere un canale/rampa giallo obliquo a dx. Continuare per rampe grigie con qualche blocco instabile. Sosta su 1ch+1sasso incastrato. 30m, III/IV
L7 – Proseguire ancora per le rocce grigie che continuano a forma di rampa. Concludere all’uscita del canale, presso una spalla erbosa con spuntoni. 60m, III con tratto di IV
Da qui è visibile il pilastro su cui corre la variante Bozzetta-Vanzetta. La gola del tracciato originale è quella appena a dx del pilastro
L8 – Con circa 50m elementari su ghiaie ci si porta sotto alla gola
L9 – Salire nella gola rimanendo sul lato destro, superando 2 successivi risalti con sassi incastrati. 45m, IV+
L10 – Ancora per il camino (un poco umido), poi sotto ad un grande strapiombo, svoltare in obliquo a sx (1ch), proseguire dritti per placche e quindi tornare a dx dove si può sostare presso una grande lama con cordone. 30m, IV
L11 – Superata la lama a dx della sosta, ci si immette in un facile canale che porta fuori dalla parete, sui prati a pochi metri dal sentiero della via normale. 40m, IV e III
Per raggiungere la vetta si segue il sentiero in salita per 10-15 minuti fino alla croce di vetta
Seguire il sentiero in discesa, poi seguire le indicazioni per il rifugio Roda di Vael (alcuni tratti attrezzati). Dal rifugio per sentiero pianeggiante si esegue un giro fino al rifugio Paolina (arrivo della seggiovia). Noi da qui scendiamo per sentiero di fianco alle piste da sci fino alla Baita Masaré. Poi per strada sterrata scendiamo direttamente al parcheggio. In caso di dubbio seguire sempre la strada forestale che scende più ripidamente.
Portare una serie di dadi, meglio raddoppiare le misure piccole-medie. Portare anche una serie di friend fino al 3, eventualmente raddoppiare misure medie (viola-verde-rosso). Non è indispensabile avere tutto raddoppiato, ma consente di arrampicare con più divertimento. Chiodi e martello per le soste, che nel tempo potrebbero venir “sguarnite”.