Aperta da V. Pardeller e W. Dejori il 21 settembre 1985, questa linea sale l’estetica colata nera posta al margine destro della soleggiata parete Est della Roda di Vael. Essa rappresenta una valida alternativa alle più classiche e facili Rizzi (vedi link sotto) e Plank-Battisti. In realtà la via dal quarto tiro in su era già stata salita nel 1984 da T. Zuech e L. Vӧgele che però avevano attaccato più a destra.
Via di soddisfazione, da non sottovalutare in considerazione delle scarse protezioni presenti e della qualità non sempre ottima della roccia che costringono ad una continua ed attenta ricerca dei passaggi.
gruppo Roda di Vaeldifficoltàmax VII- o VI e A1sviluppo335 mquota max2.283esposizioneEsttempo4-5 ore la viaappoggiorifugio Roda di VaelcartografiaTabacco 05partenzapasso di Costalungadata21/06/20
Punto di partenza è il rifugio Roda di Vael, che si può raggiungere comodamente con la seggiovia Paolina e poi per sentiero quasi pianeggiante in un mezzora di cammino circa.
Noi abbiamo optato per l’avvicinamento esclusivamente a piedi. Si parte dal passo di Costalunga, presso un largo spiazzo ghiaioso sulla destra arrivando da Vigo di Fassa. Si imbocca una forestale con indicazioni per il rifugio, a tratti ripida, che arriva presso delle baite con pascolo. Ora la strada diventa un sentiero più godibile, che con alcuni tornanti si innesta sul sentiero proveniente dal Paolina a poche decine di metri dal rifugio. Fin qui 1h-1h20
Dal rifugio si prende il sentiero in piano per il passo del Vajolon, dal quale si scarta quando ci si trova allineati con la colata nera che distingue la via, per verdi e ghiaie. Si individuano rocce articolate più a sx della colata e per queste, oltre un canalino e delle lame gialle, si raggiunge il pilastro staccato dove si può attaccare. Sosta su clessidra. 30-40 minuti circa dal rifugio Roda di Vael
L1 – Salire nel camino formato dal pilastro e alla sommità portarsi sulla dx. Alzarsi sul giallo (cless e ch con cordone) poi traversare a sx seguendo i chiodi. Continuare a traversare fino a rocce più articolate dove si sale prima dritti e poi leggermente in obliquo a dx fino alla sosta alla base di una parete giallo nera, sul suo lato dx. 3cless con cordini e maillon in sosta. 50m, VI, poi IV
L2 – Traversar a sx e superare la parete presso la macchia nera più bassa tra le due individuabili, raggiungendo una piccola cengia. In breve a dx si raggiungono 2ch a terra, da dove bisogna salire dritti per parete scura (a sx solo rocce rotte) per 2-3m, quindi con breve traverso a dx si raggiunge la sosta su ch e cless. 25m, V
L3 – Salire dritti sopra la sosta per una fessura-lama (dado incastrato in cima) per traversare presto a sx in direzione di un diedro (tratto divertente). Oltre il breve diedro uscire a sx per placchetta che conduce alla sosta su ch e cless. 40m, IV+/V
L4 – Dritti sopra la sosta oltre una clessidrina con cordino. Traversare 3m orizzontalmente a dx a rocce più facili (ch). Qui si può aggirare in obliquo a sx una piccolo fessura-lama per portarsi poi in traverso decisamente verso dx, su roccia gialla delicata. Sosta presso un gradino giallo, su 3ch, alla base di uno strapiombo giallo nero. 20m, V
L5 – Tiro chiave. Superare lo strapiombo, eventualmente aiutandosi con i 3ch in posto (1 poco rassicurante) oppure in arrampicata libera su prese buone, atletico. Classificabile come A0 solo se si fa qualche movimento “naturale”, probabilmente è saltato un chiodo. Per rocce più facili, pochi metri più sopra, si sosta su 2ch e cless. 15m, A1 o VII-
L6 – Si sale per pochi metri facili ad una parete gialla a dx della colata nera (friend verde qui!). Dritti per strapiombino ad una evidente fessura-lama, da seguire brevemente. Seguire rocce più facili in obliquo a sx fino ad una parete gialla. Sosta su 1ch e friend rosso. 25m, V+ e IV+
L7 – Dritti per breve salto giallo con singolo passo duro e sprotetto (prese saltate?). A dx si prende un canale, da seguire per qualche metro fino ad una cengia obliqua. La si segue a dx (ch) girando poi uno spigolo. Salire in obliquo a sx per belle rocce articolate. Eventualmente sostare qui, altrimenti traversare a sx in un largo canale e salire per sostare ad uno spuntone (attenzione agli attriti). 50m, V+, IV e III+
L8 – Salire senza difficoltà verso il proseguo della colata, che qui diventa canale-colatoio, raggiungendo un salto nero. Oltre il salto, da evitare un po’ a sx, si sosta su cless. 55m, IV
L9 – Oltre un un ultimo passaggio (III) si continua per rocce facili in canalini. Tenendo la dx si raggiunge una cresta e si sosta a piacere su spuntoni. 60m, III
L10 – Eventualmente slegati. Si deve raggiungere la ferrata che si trova 50m circa più a destra. Per evitare delle lingue di neve noi abbiamo continuato a salire per traversare poi più in alto. 80m, II
Tempo – 4 ore e 30′
Usciti dalla via può essere conveniente discendere per la ferrata del Vajolon all’omonimo passo. Da questo è possibile anche scendere in in versante Ovest e raggiungere il rifugio Paolina senza passare per il rifugio Roda di Vael. Noi invece abbiamo raggiunto la cima della Roda di Vael in 20 minuti circa e da qui siamo scesi per il classico sentiero attrezzato sino al rifugio. Circa 1 ora dalla cima. Da questo al passo di Costalunga si arriva in circa 40 minuti.
NDA + Friend dal blu piccolo al giallo. Inutile il blu grande. Eventualmente dadi medi. Consigliabile avere qualche chiodo con sé.