Bella via che risale la parete sud della Punta Lastoi. Le difficoltà si concentrano in unico tiro (l’ottavo) mentre il resto della via si mantiene sul quarto grado con qualche passaggio superiore. Roccia spesso ottima e comunque ripulita. Si trovano diversi chiodi alle soste, in via solo nel tiro chiave e in un altro tiro. Sono possibili diverse varianti, infatti in occasione di un precedente tentativo abbiamo avuto modo di provare qualche tiro leggermente diverso da quanto indicato nella relazione di Bernardi.
Primi salitori: P. Pompanin, M. Alverà, 24 e 25 dicembre 1977
gruppo Falzarego-FanisdifficoltàIV, 1 tiro fino al VI+ (o A1)sviluppo325 mt quota max2.650tempo6 oredata26/10/08
Da P.so Giau ci si porta a forc.Giau. Si va incontro alle pareti attraversando in obliquo prati e massi. Nel ghiaione si trova un traccia che conduce alla base delle pareti. Superato l’evidente attacco di “Love my dogs” (via a spit), dopo 20m circa, si trova l’attacco presso un diedrino grigio (ometto poco prima). Clessidrina alla partenza. 1h 15′
L1 – Si sale il diedrino, si supera una lama che forma un breve caminetto e si risale lungamente in obliquo a sinistra lungo una rampa. Sosta al sommo della costola su 2ch. 40m, III e IV
L2 – Salire sopra la sosta su roccia scura. Traversare in obliquo a destra per circa 10m. Prendiamo la fessura di destra che però non si rivela tanto facile. Sosta su 1ch+clessidra con cordoni. 40m, IV e IV+
Nel precedente tentativo ci siamo tenuti nella bella fessura di sinistra (IV) ma poi si esce troppo in alto e a sx della sosta. La guida indicherebbe di stare in mezzo tra le due fessure citate
L3 – Salire dritti sopra la sosta 5m, traversare verso destra a prendere una rampa con clessidre che porta rapidamente ad una cengia. Si cammina fino alla sosta chiodata all’inizio della parete. 25m, IV e 0°
Nel precedente tentativo siamo saliti a sx ad un chiodo con cordone su una placca gialla, per superare poi la parte finale del diedro giallo (V+). Ancora una volta la guida indicherebbe di stare nel mezzo…
L4 – Obliquare a destra per seguire una bella successione di fessure in tre risalti. Sosta su 2ch. Il tiro può essere bagnato (vedi “cascata”). 25m, IV
L5 – Poco a destra della sosta (senza raggiungere una scheggia gialla in bilico!) si risale una fessura gialla che porta verso sinistra (roccia non ottima). Sopra un terrazzo si trova 1ch. Si supera poi un passaggio di camino (1ch poco prima). Usciti su rocce più adagiate si va verso sinistra a sostare su una cengia (3ch). 50m, III e IV
L6 – Superare la breve ma impegnativa placchetta soprastante (no protezioni per i primi metri) uscendo su un largo terrazzo ghiaioso. Sosta su 1ch a sx oppure su clessidra gialla + dado a destra. 20m, V e 0°
L7 – Dalla clessidra si sale in opposizione su un pilastrino staccato a dx. Con movimenti difficili si traversa ancora a dx. Si risale ora per rampe con lame sulla sinistra, andando a sostare su uno spuntone giallo. 40m, IV+ e III
L8 – Tiro chiave. Si traversa a dx sfruttando una fessura orizzontale (1ch). Con strano passaggio su rovesci si monta sopra in posizione rannicchiata (1ch). Ora si prende una bella fessura con lama nera (1cless all’inizio) e si sale qualche metro (! dopo la clessidra ci si deve proteggere in posizione scomoda! noi con dado piccolo) fino ad un nuovo chiodo cordino. Qui si traversa a dx per fessura orizzontale (1ch e 1ch con cordino bianco penzolante per eventuale staffa). Ora si sale direttamente sopra (VI+ o A1, no chiodi all’uscita). Traversando a sinistra si prende una fessura più facile che porta ad una sosta con 2ch (+dado). 25m, VI-, VI+ e V
L9 – Si prende la fessura grigia sopra la sosta. Ad una cengia si supera una non facile fessura gialla (noi quella di sx). Sopra questa si continua sulla parete di dx di un grande diedro giallo. Sotto ad una nicchia scura si traversa a dx, si sale 2m e poi si ritorna a sx alla sosta su 2ch+fettuccia. 40m, 1passo IV+, IV e III
L10 – Traversando a destra si va a cercare il punto migliore per salire una placca nera (qualche metro). Ad una cornice si riattraversa a sinistra (1cordone) e si sale su roccia scura lavoratissima liberamente. Sosta su clessidra praticamente in cima. 35m, IV e III
Tempo – 6 ore
Dalla cima si seguono gli ometti a sx che evitano dei salti di roccia. Sull’altopiano dei lastoni si trovano diversi ometti che si iniziano a seguire verso Est. Da qui sono possibili diverse discese. Questa volta siamo scesi per un canale tra il “sesto bastione” e lo “spiz di mondeval”. Presenta tratti scoscesi ma solo un tratto di I, il resto è facile. Per imboccarlo puntare all’unica zona di prati visibile a sud-est lungo la cresta dei vari bastioni. Ometti.
Se non avete fretta e non siete mai stati nei dintorni merita scendere per forc.Rossa di Formin – Mondeval e forc.Giau. Cioè attraversando le lastronate dell’altopiano in direzione Croda da Lago tenendosi verso destra (si vede la forcella). Scesi fino ai prati sul versante sud dei lastoni si cammina per buon sentiero in leggera salita fino alla forcella Giau. Da questa ci si cala fino a riprendere i prati del sentiero d’avvicinamento. 2h 30′ fino al parcheggio
Discesa più veloce: si prosegue 200m avanti in direzione della forcella tenendosi a destra. Arrivati ad un intaglio con grossi ometti si trova una catena su spit sulla destra. Si fa una prima lunga calata di 60m in un canalone, poi una seconda calata sui 20m tenendosi a sx. Da qui è sufficiente seguire i bolli rossi per roccette e traccia di sentiero fino all’uscita del canale. Piegare infine a destra costeggiando le pareti fino ad arrivare alla forcella Giau.
Dadi e friend, i chiodi possono tornare utili