Piz da Lech e Torre del Boé

Il Pis de Lech è una cima molto panoramica, tra le più importanti del massiccio del Sella. La via normale è spesso snobbata a favore della più “atletica” ferrata, ma è naturale e l’unico tratto che richiederebbe impegno è stato anche qui attrezzato con dei pioli di ferro. La Torre del Boé è una salita per chi vuole completare la gita al Piz da Lech con una cima più avventurosa. Il panorama è inferiore, non la consiglierei come meta a sé stante.
Il passaggio conclusivo per la vetta è di II grado.

gruppo SelladifficoltàEEA, II grado per la Torredislivello500 mt c.a. con saliscendiquota max2.910tempo2h e 15' per la Torreappoggiorif. Kostner al Vallonpartenzafunivia del Vallon, stazione superioredata05/08/09

via Normale al Piz Da Lech de Boé

A Corvara prendiamo il doppio impianto (ovovia+seggiovia, A/R circa 16euro nel 2009) che ci porta nel “Vallon”, non molto distanti dal rifugio Kostner e comunque in quota e comodi per la nostra salita. Altre possibilità: partire dal P.so di Campolongo e passando per i Bec de Roces raggiungere direttamente il Vallon oppure andare a prendere solo la seggiovia.
Seguiamo la segnaletica: prima si costeggiano a destra le rocce e poi per un canalino bagnato si monta su una spalla erbosa. Qui si supera il tratto attrezzato con dei pioli e cavo metallico (meno di 10m), altrimenti si passa 1m a sinistra (evitando altri pioli) con difficoltà iniziali di III.

Rimontiamo ora diversi pendii detritici, ma con una buona traccia non molto faticosa. Anche nell’avvicinarsi alla cima ci si terrà verso destra, vicini al bordo delle rocce e in vista della Torre del Boé. Scorgiamo intanto i “collezionisti di ferrate” in coda su una scaletta. Noi raggiungiamo con semplici passi, solo nel finale sul I grado, la croce di vetta. Davanti a noi ora si aprono belle vedute sulle cime della Val de Mesdì, come il Daint e il Bec de Mesdì. Inoltre scorgiamo il rifugio al Pissadù e il rifugio Boé (con le omonime cime). Più in là spaziamo tra i gruppi delle Odle, dei Piz da Cir, del Puez-Putia, del Sasso della Croce. Aguzzando la vista riconosciamo in fondo anche il Bosconero e perfino la Cima dei Preti. Naturalmente poi ci sono le Alpi…

Discesa – La discesa avviene per la via di salita, per chi percorre solo questa cima

via Normale alla Torre del Boé

Per chi vuole completare la gita al Piz da Lech con una cima più avventurosa. Il panorama è inferiore, non la consiglierei come meta a sé stante.
Il passaggio conclusivo per la vetta è di II grado.

Salita

Dalla cima del Piz da Lech scendo per 10minuti circa fino ad un pendio detritico che verso sinistra (N) non mostra salti (nei pressi abbiamo trovato una pernice sia in andata che al ritorno). Scendo quindi per ghiaie, sfruttando anche un canalino che evita i salti. Arrivo dunque ad una conca con nevaio, che attraverso. Si risale quindi per un pendio detritico con erba ed eventualmente roccette (max I), fino alle torrette che compongono la nostra cima (a sinistra c’è una forcella: Forcella Rizzi). Per salire su quella più alta si segue un canalino che in alto mostra un sasso incastrato. All’inizio è friabile ma facile (I), poi si deve vincere un solido passaggio in camino di II grado, proprio dove c’è il sasso incastrato. Appoggiando la schiena si può “studiare la situazione”. Per roccette facili (I) si raggiunge a destra la vetta, con ometto.


Discesa

Ritorno sfruttando il terreno franoso fino alla conca nevosa. Qui salgo solo un poco e traverso a sinistra (Est) lungo una cengia detritica che aggira una parete. Dopo una concavità con stillicidio e un tratto pianeggiante mi ritrovo in cima al tratto attrezzato lungo la via normale al Piz da Lech. Quindi ritorno alla stazione della funivia

tracciati di salita alla Torre del Boé