Bella via classica, comoda e frequentata. Data l’esposizione a sud, la brevità dell’accesso e la comoda discesa è preferibile percorrere questa via fuori stagione.
La roccia in qualche passaggio è un un po’consumata ma niente di preoccupante. Chiodatura presente ma da integrare con dadi medi e piccoli (i punti dove incastrarli sono pure evidenti, da quante volte sono stati utilizzati…). Roccia erbosa all’inizio, poi gialla ma molto ripulita nei tiri duri ed infine grigia ed appigliatissima in tutta la parte alta.
Da segnalare che alcune soste sono da fare appesi o sono scomode. Per questo motivo suggerirei di salire in cordate di 2 persone.
Sviluppo intorno ai 350m, per 12 tiri brevi. Precisa la relazione Bernardi.
Primi salitori: Erich Abram e Karl Gombocz, 1953
gruppo SelladifficoltàIV-V, tratto di VII (o A0)sviluppo380 mtquota max2.500 (Cengia dei Camosci)tempo6 ore (cordata a 3)data21/11/09
L1 – Salire per placchetta, poi portarsi progressivamente a destra fino ad un terrazzino erboso. Sosta su 2ch. 25m, III
L2 – A sx della sosta si sale verticalmente, poi si segue una lama obliqua verso dx (chiodi) fino ad una nicchia gialla. Quindi poco sopra si sosta su terrazzo erboso, su chiodi. 40m, IV
L3 – Ora si deve superare una esile fessura gialla che inizia poco a destra della sosta. Alcune volte si sta poco a sx o a dx. Ci sono vari chiodi. Sosta su 4ch, appesi. 35m, V e 2passi V+
L4 – Superare lo strapiombo sopra la sosta. Poi seguire delle lame, forse meglio stando a dx. Con passaggi delicati si arriva ad una grossa lama sonante che porta in obliquo a sx alla sosta (da fare appesi), su 4ch. 25m, V+ (e passo di VI, ma forse ho sbagliato io)
L5 – Tiro chiave. Traversare a dx fino ad una fessura (tacchette, delicato). Salirla fino ad un evidente traverso. Ci si porta quindi con passaggio tecnico di equilibrio fino allo spigolo. 2m dopo si sosta quasi appesi su 2ch+cl (oppure su 2ch comodi qualche metro più in là). 15m, VII (oppure A0, ci sono infatti 9 protezioni in 10m)
L6 – Si sale leggermente in obliquo a sx per bella placca grigia, appigliata e divertente. Si sosta presso un diedro, su 2ch. 40m, III
L7 – Superare una fessura, poi portarsi poco a sx ad un altra fessurina. Sopra si sosta su chiodi, appesi (oppure più comodamente qualche metro a dx, su 2ch). 35m, IV
L8 – In obliquo a dx si raggiunge una rampa che porta sullo spigolo. Sosta su spuntone+1ch. 25m, III
L9 – Si sale poco sopra la sosta, poi a dx ci si porta sotto una fessura (2 chiodi). Si sale poco e poi si va sx per salire più agevolmente (1ch). Sosta a dx alla base di un diedro, su 2ch. 25m, IV e IV+
L10 – Aggirare a dx il diedro, poi sopra di esso si traversa a sx fino allo spigolo. Superare dunque una bella fessurina da proteggere. Per gradoni si raggiunge una grande nicchia, dove si sosta su 2ch. 40m, IV+
L11 – Salire 2m sopra la sosta, quindi seguire a dx una rampa per 25m. Presso un ometto sostare su clessidrona (bassa) e 1ch. 30m, passo di IV e poi II-III
L12 – Obliquando a sx si raggiunge lo spigolo (2ch) e poi facilmente si esce sulla Cengia dei Camosci. Sosta su spuntone sul bordo della cengia. 40m, IV e III
Tempo – 3-6 ore
Dalla strada per il p.so Sella si sale per un pendio detritico, liberamente o per sentierini, fino all’estremità destra della parete. L’attacco si trova 10-20m a sinistra dello spigolo, presso una clessidra con cordino. Sono 5-10 minuti dalla strada. Altri 5 minuti se si parcheggia più in alto.
Per sentierino si raggiunge l’evidente e comoda traccia della Cengia dei Camosci. La si segue a sx (verso le Torri del Sella) con saliscendi. Alcuni tratti esposti sono attrezzati con cavo metallico. Presso le Torri si scende per canalino quindi per due salti di roccia (20m ciascuno, II oppure in doppia) si raggiunge la base della parete. A sx, per sentiero ripido con numerosi tornanti, si giunge ad un boschetto. Attraversato questo si raggiunge la strada.
Tempo – quasi 1h fino alla base, +15min all’auto
Consiglio di portare dadi piccoli e medi