Bella via classica. Caratteristiche principali sono la lunghezza (700m!), l’ottima qualità della roccia, l’ambiente unico e le difficoltà medie con qualche tratto più interessante. La leggera usura degli appigli fa pensare ad un alta frequentazione, noi però non abbiamo trovato nessuno.
Gli ultimi 200m sono in comune con lo spigolo della Castiglioni-Detassis, su roccia eccezionalmente lavorata a clessidre e con percorso poco obbligato. Unico tratto al sole della salita
Itinerario aperto da Hans Frisch e Pepi Corradini il 16 luglio 1967.
gruppo Pale di San Martinodifficoltàmax V+sviluppo770 mt quota max2.394tempo7 ore e 30'appoggiorifugio Trevisodata16/09/07
Dal Treviso si segue il sentiero 707 per il Passo Canali. Traversato un bosco si esce in una zona con meno vegetazione. Qui si prende una traccia che conduce verso lo spigolo NW e la si segue verso destra (S) fin sotto la parete della Pala. Attacco in corrispondenza di un ben visibile ometto, in una zona di placche appoggiate.
Tempo – 1h dalla Malga Canali
L1 – Si sale dritti 10m in direzione di un vecchio cordino. Da qui si prosegue ancora dritti, adesso su placca più difficile, usufrendo degli ottimi appigli e proteggendosi con clessidre. Dopo 30m si esce a dx in corrispondenza di una rientranza della parete. Sosta su 2ch (più in alto altri 2ch vecchi con cordino). 40m, IV e V
L2 – Salire poco a dx, superando uno strapiombetto. Ancora più a dx si affronta una fessura (V, ch). Si prosegue obliquando un po’a sx fino ad una cengetta. Sosta su ch. 50m, V e IV
L3 – Si sale dritti, anche su zolle, fino ad una larga e facile cengia. Si traversa parecchio verso sx, oltrepassando una sosta chiodata. Dunque arrivati allo spigolo poco pronunciato ci si alza in una zona di pilastrini e spuntoni. Noi sostiamo su un grosso masso appuntito appoggiato alla parete. A sx c’è un sasso incastrato in fessura, con cordino. 55m, IV, II
L4 – Salendo a sx si incontra quasi subito una sosta con 3ch. Proseguiamo a dx a prendere una fessura non banale (passaggio di V) e sostiamo poco sopra su chiodi. Circa 20m, IV e pV
L5 – Ci spostiamo a sx superando un passaggio non facile alla sosta e poi più facilmente fino alla base di un pilastrino che forma un diedro con la parete. Si risale il bel diedro in opposizione usufruendo dei buoni appigli (1ch alla base, 1 al centro e 1 all’uscita) uscendo sulla cima del pilastrino. Sosta comoda su spuntoni/massi incastrati con cordoni. 50m, pV, IV, IV+
L6 – Superiamo direttamente la placca sopra la sosta. Questa offre solo pochi piccoli appigli, noi iniziamo salendo da sinistra puntando ad un buco circolare sui gialli, poi ci spostiamo poco a dx per passare il chiodo presente. Si arriva ad una piccola nicchia gialla (buona clessidra), prendiamo un sistema di fessure sulla sx, un poco strapiombanti. Usciamo infine su una bella placca (a dx dello spigolo) che via via cala di difficoltà regalando una sicura arrampicata entusiasmante. Sostiamo sul filo dello spigolo su 2ch con cordone. 50m, V+, IV
La via originale traversa orizzontalmente a sx 15m, poi si alza per traversare ancora a dx altri 15m. Consiglierei la variante che abbiamo seguito
L7 – Si segue lo spigolo appoggiato, sempre su ottimi appigli, fino ad una rampa obliqua verso sx. La si prende, si supera una sosta affrontando un passaggio più delicato. Saliamo sale ancora fino a trovare un ottima clessidra per la sosta. 50m, IV, pIV+
L8 – Ci si alza poco a sx della clessidra per rocce appigliate. Si prende una non facile fessura verticale (V) con chiodo da dove si esce a dx ad una nicchia. Invece di sostare qui proseguiamo lungo un diedro-rampa di ottima roccia e pure facile. Ora si sta entrando sulla parete NW tra lo spigolo seguito prima e quello della Castiglioni. Sorpassiamo un chiodo, arriviamo ad un buon terrazzino con 3ch, in vista degli strapiombi gialli. 50m, pV, III/IV
L9 – Si sale per fessure sopra la sosta. Qui forse si dovrebbe traversare un poco a sx per salire. Noi invece passiamo dritti per delle fessure non facili (V, 1friend incastrato). Ad un piccolo tetto triangolare traversiamo sotto per prendere la fessura che gli sta sopra a sx (V). Sosta su chiodi, pochi metri sotto ad un tettino giallo a triangolo dove si vedono pendolare dei cordini. Circa 50m, V
L10 – Si sale dritti pochi metri fino a 2ch appaiati sotto e a dx del tetto. Arrivati sotto al tetto si traversa con difficoltà verso sx, sfruttando un buchetto e piccoli appigli (ch). Difficile anche l’uscita. Superato il tratto si sale più facilmente a dx (2ch in fessura) in direzione di una fessura. Si supera uno strapiombetto (ch) e se ne esce a dx (chiodo in un buco). Si continua un poco verso sx fino ad un altra fessura con chiodo. Uscendo poi a dx ci si trova su una parete appoggiata più facile. Salendo per 15-20m si esce sulla cengia, fine della Frisch. Sostiamo su spuntone a sx di dove si esce. 55m, V+, IV Conviene spezzare in due il tiro per evitare grossi attriti, come è successo a noi
L11 – Senza difficoltà si percorre la cengia, portandosi sullo spigolo. Dove la parete si alza si sosta su clessidrone
L12 – Uscita sulla Castiglioni-Detassis: Si sale sopra il pilastrino della sosta, ci si sposta obliquando a dx per poi ritornare facilmente verso sx. Sosta su ottimo terrazzo alla base dello spigolo grigio. 40m, III
L13 – Saliamo dritti sulla parete di sx dello spigolo, ci si può proteggere bene a clessidre. Sosta su clessidra con cordone. 40/50m, IV
L14 – Ci si porta qualche metro a sx per prendere una fessura. Si supera un non banale passaggio, magari ad incastro (V, ch). Si prosegue dritti o poco a sx fino ad una comoda cengia con caverne gialle, dove si sosta (su clessidre?). 40/50m, IV, pV
L15 – Si sale per placca manigliata grigia a dx. Arrivati ad una nicchietta gialla si passa a dx con passaggio aereo (ch) uscendo sullo spigolo. Si sale dritti per la roccia migliore, tenendosi vicini allo spigolo. Sorpassiamo una sosta con chiodo e clessidra superando un breve passaggio strapiombante (IV+). Ancora dritti per bella placca. Sostiamo su spuntoni 1m sotto una cengetta, sempre sul filo dello spigolo [2ch di sosta in una fessura proprio sulla cengetta…]. 50m, IV, 2pIV+
L16 – Dai chiodi sulla cengetta saliamo dritti per facili rocce per arrivare sulla cresta, dove termina la via. 20m, III
Si può proseguire slegati. Si cammina tranquillamente mirando ad una fessura che scende dalla cupola sommitale. Seguendo questa o passando più a sx (II) si prende il facile sentierino che porta sulla vetta vera e propria
Tempo – 7h30′
Dalla vetta si seguono bolli rossi ed ometti in direzione est. Prima si scende, poi si sale in cima ad una torretta (II). Si traversa in versante nord, si affronta qualche passaggetto (II). Si risale il canale che divide la cresta con il Sass d’Ortiga. Da qui si scende sulla cengia sotto il Sass d’Ortiga (verso sud). Come in avvicinamento alla Scalet-Bettega, ma a ritroso, si superano i tratti ferrati e la cengia che porta a forcella delle mughe. Da qui si scende tranquillamente prima per sassi e poi nel bosco con mughi (vedi Dente del Rifugio) fino al Rifugio Treviso (2h30′). Da qui brevemente al parcheggio
Tempo – 3h al parcheggio
La via è ben chiodata e comunque ricca di clessidre per l’assicurazione. Praticamente non abbiamo usato neanche protezioni veloci