Via impegnativa in placca tecnica, la più difficile della parete tra quelle più frequentate.
Salendo sulla vicina l’Nein cercavamo di immaginare dove passasse questa temuta via: alla nostra sinistra non si vedevano altro che placche compatte e nessun segno evidente di passaggio. In effetti la via “Maghi i Maghetsch” (letteralmente “Maghi e Maghetti”) corre appena a sinistra di un poco accennato spigolo, così che rimane solo parzialmente visibile dalla via vicina.
Aperta in due riprese, nell’ 88 e nel 2005, dalla nota cordata Rabanser-Comploi, oggi è una via ripetuta, grazie alla bellissima roccia, l’arrampicata di soddisfazione e le soste sicure su anelli cementati. Lungo i tiri più difficili sono presenti un discreto numero di chiodi, spesso con cordone per evidenziare il percorso, ma le difficoltà obbligate rimangono piuttosto elevate e si è costretti ad alcuni “run-out” tra le protezioni.
Il primo tiro, probabilmente evitabile, è molto particolare e difficile in libera. Molto belli e più scalabili gli altri VII e VII+, in particolare l’ultimo tiro difficile presenta un mix di bellezza della roccia e continuità dell’arrampicata che regalerà senz’altro grande soddisfazione ai ripetitori.
Gli ultimi tiri sono palesemente stati aperti per dare all’itinerario un uscita indipendente, ma anche se non molto logici meritano comunque la scalata.
Itinerario particolarmente adatto a giornate calde.
gruppo MëisulesdifficoltàVII+ e VII, VIII (1 p.)sviluppo330 mt quota max2.457esposizioneOvesttempo7 orecartografiaTabacco 05partenzaPasso Gardenadata09/07/22
Come per l’Nein. Si attacca presso lo stesso spiazzo, dove si trova una clessidra non proprio evidente.
Provenendo da Corvara, si raggiunge Passo Gardena e si scende sul versante opposto per pochi tornanti e poi si oltrepassa un rettilineo dove si passa sotto alle torri occidentale e orientale. Presso una curva a sx, si parcheggia a dx (divieto di sosta notturno). Poco più sotto si vede l’hotel Chalet Gerard, dove c’è un altro ampio parcheggio.
Un sentiero si stacca proprio sul gomito della curva. Lo si segue in salita e dove inizia a salire più deciso, presso un bivio, si segue una traccia verso destra. Obliquando per il bosco si raggiunge la parete. L’attacco si trova su una buona cengia, dove si trova anche un cordone, all’inizio di una rampa di rocce ed erba verso dx.
Tempo – 20 minuti
L1 – Sopra alla sosta si trova una fessura con erba, ma più a destra, in direzione della rampa di l’Nein, si nota un cordone che invita ad attaccare una placca grigia verticale. È questa la direzione da seguire.
Salire brevemente per rocce facili fin sotto il cordone (nicchia con sasso incastrato). Salire al chiodo con cordone, quindi spostarsi 1m a destra e salire dritti per buchi ad una cengetta con erba. Spostarsi a sx e seguire 3 chiodi consecutivi, l’ultimo dei quali con lungo cordone. Ritornare a destra ad uno spigolo stondato (eventuale pendolo) con ch+cordone. Salire dritti (per noi 1 passo su staffa) ad un terrazzino dove si sosta. 30m, VI+ e A1 (VIII)
Nota: c’è forse la possibilità di saltare questo tiro traversando dalla rampa di l’Nein, difficoltà non note.
L2 – Salire poco a sx della sosta fino ad un cordino su uno spigolo stondato, traversare a sx poi continuare più facilmente su roccia però da verificare. Sosta sotto ad una parete gialla. 30m, VI- e III
L3 – Dritti per parete gialla (chiodi) fin sotto un grande tetto rossastro. Superarlo traversando in strapiombo verso dx (ch in uscita). Salire brevemente alla sosta, appesi. 20m, VI+
L4 – Salire per placca tecnica a sx della sosta (chiodi) mirando ad una fessura obliqua che va a sx. Con passo delicato (spit nuovo, poi cordone) la si raggiunge e la si segue per buone prese verso sx. Si continua dritti per placca (chiodi) e da un vecchio spit si obliqua a dx alla sosta (molto delicato su piccole prese verticali). 30m, VII-, VI, VII+
L5 – Dritti per bella roccia grigia a superare un lieve rigonfiamento (2 chiodi), proseguire poi con bellissima arrampicata in placca a buchi (clessidre) fino ad una cengia comoda. 35m, VII, VI+, VI-
L6 – Con breve giro a dx si prende una fessura (“diedro svaso”) sopra alla sosta. Si arrampica sulla parete alla sua sx e al suo termine salire dritti sopra di essa o in leggero obliquo a dx raggiungendo la sosta. Tiro meno difficile dei precedenti, ma non ben proteggibile. 20m, VI-
L7 – Dritti ad un poco accennato tettino. Uscirne a dx (ch). Ritornare in obliquo a sx e quindi praticamente dritti per parete di roccia bellissima, ruvida e a buchi, con arrampicata difficile e psicologicamente impegnativa per i pochi chiodi presenti. Si arriva poco sotto un tetto. Obliquare a sx (clessidra trapanata) e sostare in esposizione di fianco al tetto. 40m, VII e VII+
L8 – Da qui l’arrampicata cambia tono. Salire per 2 fessurine parallele ad una cornice (ch). Probabilmente a dx ci si ricollegherebbe a l’Nein. Traversare a sx ad uno spigoletto (cordone). A sx si imbocca una fessura camino gialla, che seguita oltre una sezione strapiombante porta in uno slargo con sosta. 30m, V+ e VI
L9 – Salire per camino giallo. Oltre uno spuntone si supera un passo strapiombante e si prosegue per fessura ancora impegnativa. Si esce su canale e si continua per rocce rotte fino allo spigolo di un canale che scende obliquo. Sosta in comune con l’Nein. 35m, V, VI
L10 – Dall’altro lato del canale si alza una parete giallastra. La via prosegue puntando a rocce giallo nere a sinistra degli strapiombi gialli. Molto in alto e un po’ a sx, un cordone sbiadito mostra la direzione.
Entrare nel canale e salire su rocce rotte. Obliquare qualche metro a sx e prendere una fessuretta che porta al cordone. Uscire a sx in breve strapiombo. Sosta invisibile da sotto. 25m, V e V+
L11 – Sopra alla sosta si sale una breve fessura giallo-nera, quindi si obliqua verso dx per portarsi sotto un ultimo muro. Salirlo (roccia ottima) ed uscire sul bordo della parete. Sosta a dx dietro un grosso masso. 30m, V+ e VI
Tempo – 6-7 ore
A doppie dall’ultima sosta sulla via l’Nein, oppure a piedi (soluzione da noi scelta) come descritto qui di seguito
Usciti sul prato sommitale c’è ancora la possibilità di calarsi sfruttando una prima calata da un masso poco a sinistra dell’uscita del canale. Qui però si descrive la discesa a piedi a sud.
Senza abbassarsi subito per i prati conviene traversare per buon tratto in quota, finché non si vede la possibilità di scendere per un canale che punta ad una traccia evidente sui prati sottostanti. Scesi al torrente e alla traccia, si sale brevemente fin sotto grandi pareti gialle strapiombanti. La traccia scende a dx tra grossi massi per imboccare un canale che va stringendosi (noi abbiamo trovato neve). Questo poi curva verso destra (ovest) e seguendolo (alcuni passi di arrampicata, noi troviamo neve) si raggiunge il settore Woodstock della falesia Cansla. Per sentiero raggiungiamo la strada asfaltata. La si segue brevemente a destra, per poi sfruttare una sterrata con indicazioni cai per il Passo Gardena per tornare all’Hotel Gerard e quindi al parcheggio.
Tempo – 1 ora e 30′
NDA. Una serie di Friends dal micro al giallo. 1-2 kevlar aperti per piccole clessidre.