Bella e lunga escursione, in un angolo isolato delle Dolomiti Bellunesi.
Seppur vi sia un accesso un poco più breve dalla Valle del Mis, abbiamo di proposito seguito questo percorso per evitare la neve che ancora ricopre i versanti nord. Durante la salita si attraversano dei suggestivi boschi, prati e cenge su orride gole. Oltre la Forcella del Sass della Peralora il sentiero è via via meno evidente, seppur con bolli rossi, e nel finale impegna con un canalino di II.
Zecche a tratti: un prato è risultato particolarmente infestato, oltre i 1300m non ne abbiamo più viste. Vi consiglio di attrezzarvi almeno con calzettoni, ghette alte e maniche lunghe (io così non ne ho portate a casa!).
gruppo Monti del SoledifficoltàEEdislivello1216 mtquota max1.756appoggioCasera NusiedapartenzaLe Rosse Alte (540 mt)data26/03/11
Da Mas si attraversa il ponte sul Cordevole, si raggiunge la Certosa di Vedana, si gira a sx e si segue infine l’indicazione per Le Rosse. Alla fine della strada asfaltata c’è un piccolo parcheggio (2-3 macchine) ed inizia il sentiero “C.N.” (= Casera Nusieda).Nei pressi vi è anche una falesia.
Ben presto il sentiero si restringe e si traversa notevolmente a ovest e nord, spesso in discesa. Nella gola della Val Carpenada un tratto esposto è facilitato da una scaletta metallica. Traversata la gola si inizia a salire ripidi per prati (questo è il tratto più infestato dalle zecche!), poi si traversa ancora per bei boschi ed infine si raggiunge la Casera Nusieda (968m), con il suo bel prato tagliato. La Casera dispone di un tavolo, un focolare ed un piano rialzato con 2 “letti” di legno. Fin qui poco più di 1ora.
A limite dx del prato c’è una fontana e la continuazione del sentiero. Dopo dei lunghi tornanti (ancora qualche zecca) si traversa a nord e si percorre una cengia sopra una nuova gola. Traversata quest’ultima si sale sul versante opposto, prima tra mughi e successivamente per un prato ripido (una frana consiglia prudenza). Si entra così in uno splendido bosco di faggi, ai piedi dei Piz di Nusieda, che va risalito fino ad uscire su nuovi prati ormai prossimi alla Forcella del Sass di Peralora (1576m). Facendo attenzione a non perdere la traccia, si punta al caratteristico fungo di roccia che caratterizza la forcella, e lo si raggiunge con un improvvisa visione della parete della Palazza. La posizione è solare e regna la pace ed il camoscio.
Fin qui meno di 2h30′.
Saliamo per la cresta erbosa a nord, seguendo il taglio dei mughi o i bolli rossi sopravvissuti. Si sta proprio sul punto più alto oppure in alcuni tratti poco sotto a sx (versante ovest). Arriviamo così ad una forcella ai piedi di una cima rocciosa (è il Zimon o Tornon di Peralora, oppure solo “La Peralora”, a seconda di quale toponomastica adottiate!). Scendiamo in versante est e traversiamo verso nord nel bosco (bolli su alberi). Oltre il bosco si traversano dei coni di ghiaia sotto pareti inscalabili, oltre un tratto di mughi si è costretti ad un passo in discesa non immediato e si accede ad un anfiteatro affascianante (2 camosci si fiondano giù per evitarci). Uno spigolo va aggirato per cengia solo in apparenza troppo sottile. Ancora dei mughi fin quando la traccia sparisce, infatti va risalito un canalino chiuso tra i baranci. Un salto del canale va evitato inerpicandosi qualche metro sulla sx. Si affronta quindi il canale aiutati da un cavetto metallico (passi di II) e si esce tra i mughi dopo un clessidrone di roccia. Aggirato un altro spigolo si sale in diagonale abbastanza agevolmente e quindi si guadagna il nostro Forzelon delle Mughe (noi troviamo un bel po’ di neve negli ultimi 30m…che fatica!).
Tempi – Dalla precedente forcella del Sass 1h30′, in totale 4 ore.
Discesa – per la stessa via della salita