Itinerario affascinante e non molto frequentato su una cima minore delle Alpi Giulie occidentali, nella solitaria Val Dogna. Interessante sopratutto storicamente, per i numerosi resti bellici che vi si trovano lungo tutto il percorso, dal passaggio nel caratteristico foro nella roccia alla lunga ed esposta cengia artificiale realizzata dalle truppe italiane che incide a metà la parete della cima Alta, permettendo di raggiungerne lo spallone Nord-Ovest ed infine la vetta. Il percorso pur non presentando difficoltà e dislivello tecniche elevati richiede passo sicuro, per via dei vari tratti esposti e scoscesi che presenta.
Se si desidera camminare ulteriormente, portando l’escursione a circa 1300 metri di dislivello totali è possibile salire prima la vicina cima del Monte Piper e successivamente proseguire per i Due Pizzi, effettuando in questo modo un percorso ancor più interessante e completo.
gruppo MontasiodifficoltàEEAdislivello1000 m c.a.quota max2.046tempo3h e 30'appoggioricovero BernardiniscartografiaTabacco 019partenzaVal Dognadata14/10/18
Provenendo da Tolmezzo (uscita autostrada) si procede prima per Chiusaforte e poi in direzione Dogna e Val Dogna. Si percorre interamente la valle sino ad oltrepassare il Plan dei Spadovai. Dopo la successiva serie di tornanti si raggiunge uno spiazzo (ove si parcheggia) dalla quale parte il sentiero CAI 648.
Dallo spiazzo si prende il sentiero CAI 648 che sale ripido nel bosco sino al bivio con il sentiero CAI 649 che conduce alla vetta del Monte Piper, facilmente raggiungibile da qui in 1 ora circa di cammino. Per i Due Pizzi proseguiamo in leggera discesa per la traccia del 648, sino a quando troviamo le prime attrezzature. Si tratta di una cengia ghiaiosa con alcuni tratti scoscesi in cui è bene procedere con cautela. Superato un ponticello ed il successivo ghiaione si sale rapidamente sino alla forcella di Cjanalot (1830 m), procedendo poi a sinistra tra mughi in 25 minuti circa si raggiunge il ricovero Bernardinis (1907 m) e la Cima di Vildiver, la più bassa dei Due Pizzi.
Per la Cima Alta si procede aggirando la Cima di Vildiver per entrare in una galleria di guerra lunga una settantina di metri (utile una pila frontale) che esce su una cengia in parete Nord. Vi troviamo ancora alcuni tratti attrezzati con cavo metallico che conducono in breve alla sella che separa i Due Pizzi.
Si prosegue attraversando un caratteristico foro che fa da ingresso alla lunga cengia scavata nella roccia che taglia la parete della Cima Alta, il tratto più affascinante dell’itinerario, attrezzato anch’esso con cavi metallici. Al termine della cengia si svolta a destra sullo spallone Nord Ovest. Lo si risale raggiungendo in breve la vetta.
Tempo – 3 ore e 30′ dal parcheggio alla cima
Discesa – Si può optare per scendere percorrendo a ritroso il percorso di salita, oppure al bivio sotto la forcella del Cjanalot deviare a destra per il sentiero CAI 605, molto più comodo e veloce, compiendo una sorta di anello, tramite il quale si raggiunge Plan dei Spadovai, 100 metri circa più in basso del punto di partenza. Noi abbiamo optato per quest’ultima soluzione.