Dente del Rifugio, via Massarotto

Breve ma bella via con comodo accesso e poche ripetizioni. Si sviluppa tra la Fessura Franceschini e la via Cai Cittadella rimanendo per tre tiri in placca. Roccia ottima e diverse clessidre per proteggersi. Pochi chiodi (3 propriamente della via Massarotto)
Primi salitori: L. Massarotto, L. Roman, 3 luglio 1983

gruppo Pale di San MartinodifficoltàV+sviluppo230 mt quota max2.098tempo4h (salita) + 1h (discesa)appoggiorif. Trevisodata08/09/07

Avvicinamento

Dal Rifugio Treviso si sale per il sentiero 720 verso Forcella delle Mughe. Il sentiero porta all’estremità destra della parete. Si devia a sx fin sotto la parete in corrispondenza di tracce che indicano l’attacco, in comune con la Fessura Franceschini.
Tempo – 1h 30′ dalla Malga Canali

Descrizione dei tiri

L1 – Si sale tra rocce e mughi tenendosi prima verso destra e poi tornando verso sinistra. Tracce di passaggio sulle zolle e qualche appiglio pure consumato! Sosta su clessidra e chiodo con cordone bianco. 40m, III

L2 – Si arrampica per divertenti rocce con lame a sinistra. Una volta raggiunta la fessura non si arriva all’evidente sosta ma ci si ferma qualche metro a dx su clessidra con vecchio cordino. Qui inizia una placca verticale. 20m, III

L3 – Si sale la placca oceanica, seguendo alcune clessidre con vecchio cordino passato (3 in tutto), tenendosi quindi leggermente a destra, in alto si è in mezzo tra fessura e spigolo. Dopo un tratto senza protezioni si trovano due chiodi abbastanza vicini. Qui forse si può superare direttamente lo strapiombo. Noi traversiamo a sinistra fino ad una lama gialla di roccia friabile. Da un chiodo, senza salirla, superiamo lo strapiombo ben manigliato a dx. Sulla successiva placca si obliqua verso destra in direzione di un mugo in corrispondenza dello spigolo. 1m sopra al mugo si trova 1chiodo. Sostiamo su chiodo, clessidrina e mugo. 55m esatti sul V+

L4 – Ci si porta verso sinistra più al centro del pilastro e lo si risale sfruttando qualche fessura, ma comunque in placca. Non ci sono chiodi o cordini lungo il tiro. Si sosta su spuntone o 2 chiodi (in comune con “Cai Cittadella”), sulla sommità del pilastro. Circa 30m, IV+

L5 – Si supera il primo difficile passo sopra la sosta chiodata (V+ con ulteriore chiodo). Si evita di stare a sx (si vede 1ch) e ci si tiene leggermente verso destra, sempre in placca. Raggiunta una macchia di mughi la si attraversa dove è più rada (circa al centro) finendo su una cengetta. Traversando a dx si trova una sosta su sasso incastrato e strozzatura (in comune con “Via Col Vento”). Circa 40m, V+ e V

L6 – Sopra la sosta c’è una fessura larga e obliqua. La si sale verso sx (V) con bei movimenti (proteggibile solo con friend grossi, ma non è necessario). Sopra questa si sale ancora qualche paretina sul IV ed infine su rocce e zolle facili fino a sostare sul tronco di un grosso mugo appena sotto la vetta. Circa 40m, V, IV, II

Si traversa a sx e con pochi semplici passi si è sulla bella vetta

Tempo – 4h, riducibili a 2h30′

Gendarme della Pala: è il caretteristico monolite in bilico sulla cresta della nostra cima. Si sale proprio sulla parete che si vede dalla cima del Dente, con un unico tiro di 25m di IV+, comunque con quei 3-4 chiodi che rendono l’arrampicata piacevole. Si sosta proprio al culmine, su spuntone. Da questo poi ci si cala fino all’attacco con una doppia (predisposta) sempre sui 25m

Discesa

Si segue la traccia che aggira il Gendarme in versante nord. Si passa per un cunicolo sotto ad un masso. Ci caliamo con una corda doppia da 55m (3 ancoraggi con spit e cementati per doppie da 25m) fin su un canale. A sx troviamo delle roccette che ci portano fino al sentiero. Da qui in breve (segni rossi) si ritorna all’attacco.
Tempo – 1 ora


Materiale

Consigliati chiodi e martello eventualmente per le soste. Diversi cordini in kevlar per le clessidre