Escursione faticosa, in ambiente solitario, ad una delle cime più evidenti delle Marmarole: è infatti quella cima che, se vista dal Cadore, ha un aspetto squadrato e sta a sx della Croda Bianca (“Cervino del Cadore”)
Caratteristica di questa salita è il Vallon del Froppa, dove nel corso dei millenni si sono riversati fiumi di ghiaia mobile. Da Forcella Marmarole si guadagna velocemente la cima ma il terreno è coperto di ghiaino e la roccia affiorante, friabile.
La vetta (all’estremità est della lunga cresta sommitale) è rimasta al naturale: solo un misero ometto e nessun libro delle firme.
gruppo MarmaroledifficoltàEEdislivello1000 mt con saliscendi quota max2.783tempo4h (salita)appoggiorif. Bajondata21/09/10
Come panorama bisogna dire che è abbastanza limitata dalle vicine Croda Bianca e Cimon del Froppa. Se avete la possibilità di salire in cima ad una di queste due, ve lo consiglio.
Noi volevamo salire il Cimon del Froppa ma arrivati in Forcella, visto l’orario, abbiamo pensato bene di accontentarci di questa cima meno impegnativa. Forse sarebbe più conveniente passare dalla Forcella Jau della Tana invece che da Forcella Marmarole (consiglio del gestore del Bajon),in tal caso si potrebbe anche dormire al bivacco Tiziano.
Si parte dal Rifugio Bajon al Pian dei Buoi (si raggiunge da Lozzo di Cadore con strada prima asfaltata e poi sterrata).
Si segue il sentiero per il rifugio Chiggiato che oltrepassa subito una costruzione in cemento e poi continua con saliscendi (mughi, bosco, un tratto attrezzato) fino allo base della cresta della Croda Bianca. Superato un secondo tratto attrezzato (targa del tipo “anche qui è passato Papa Giovanni Paolo II”), dopo 50 metri, si abbandona il sentiero segnato (fin qui 1ora) e si segue una traccia con radi ometti a dx, dove c’è un canale ghiaioso. Si può stare a sx di questo, per tracce. Tralasciando il ghiaione le labili tracce portano verso sx, tra i prati. Si sale quindi liberamente per zolle erbose addentrandosi nel Vallon del Froppa. Sulla dx vi sono le pareti sud della Croda Bianca e, più avanti, quelle della Cresta degli Invalidi (lo “spigolo Olivo” è una prua che s’avanza nel vallone). E’evidente come in seguito l’erba lasci posto alle ghiaie, meno evidente invece il proseguo alto del canalone in quanto sembra finire sulle pareti.
All’estremo limite delle zolle erbose vi è un grosso ometto, ed una traccia continua per le ghiaie. La si segue ma poi ci si deve arrangiare a cercare il percorso più solido. Noi rimaniamo sulla dx orografica (alla sx, salendo, di una morena). Dove il vallone diventa un canale che va restringendosi cerchiamo di rimanere vicini alla pareti di sx, dove dobbiamo affrontare qualche passaggio su brutta roccia mista a ghiaia risalendo un canale di ghiaia grossa. Dopo la gran faticaccia delle ghiaie si raggiunge un bivio del canalone. A sx questo si inserra, a dx invece è visibile una forcella: la si raggiunge per malagevoli rocce rotte e con un tratto di fune metallica. Siamo quindi a Forcella Marmarole (2661m).
Fin qui 3h30′
Seguiamo sulla dx (Est) una evidente traccia con bolli rossi, diretta verso la Croda Bianca. Dopo poco la abbandoniamo per salire il pendio detritico della nostra cima. Rinveniamo degli sbiaditi bolli rossi, ma non occorre seguirli sempre: portano spesso verso la cresta, che però non è sempre facilmente praticabile. Puntiamo all’elevazione più ad est, la più alta, e la raggiungiamo spesso per ghiaia ma anche per qualche tratto di roccia che ha l’aria di sbiciolarsi sotto i nostri piedi. Comunque le difficoltà sono al massimo di I grado, brevi passaggi. Tempo: 30minuti o poco più dalla Forcella
Ci accoglie un buon panorama verso le cime del Cadore e, a nord, verso quelle di Auronzo e Sesto. Vorremmo essere sul Cimon del Froppa, o sulla Croda Bianca per vedere di più, ma intanto ci accontentiamo…
In discesa il ghiaione è spesso percorso da quanti scendono dalla Croda Bianca, quindi ci sono delle tracce su ghiaia fine utili per scendere velocemente. I saliscendi per tornare al rifugio sono pesanti dopo la giornata appena trascorsa!