Via aperta da Emilio Comici in compagnia di Mary Varale e Renato Zanutti il 7 ed 8 settembre 1933.
Una via così conosciuta e relazionata che è inutile aggiungere altro. Mi limiterò a dare qualche giudizio sui tiri.
Roccia in alcuni tratti lisciata dalle ripetizioni, marcia fuori via. Ho trovato molto impegnativi i primi 2 tiri, mentre i tiri difficili nella parte alta sono addirittura divertenti. Il tiro chiave presenta un passaggio che, con i chiodi in loco, non è del tutto azzerabile (però forse si riesce ad aggiungere un friend grande in una fessura). Avvicinamento e discesa comodi. Normalmente si è in ombra nei tiri duri (sud-ovest in basso ed est in alto…) quindi non scegliete giornate troppo fredde.
gruppo Tre Cime di LavaredodifficoltàVIsviluppo365 mttempo7 oredata11/09/10
Vedere lo schizzo del Bernardi o relazione descrittiva sulla guida di “IVgrado” (rel. Dalla Rosa)
L1 – Diedro impegnativo e consumato. Sosta appesi
L2 – Un singolo passaggio duro da capire
L3-4 – Facile
L5 – Da arrampicare, evitabile eventualmente a dx
L6 – Stare a dx in un diedro grigio, sotto i gialli traversare a sx
L7 – Traverso bello esposto ma breve e facile
L8 – Bel muro, varie possibilità
L9 – Diedro continuo con chiodi vecchi ed un passo di VI+. Sosta appesi brutta
L10 – Sostiamo quasi subito fuori a dx per star comodi. Poi dritti con divertimento fino ad un ottima cengia
L11 – Dritti, non girare lo spigolo! Poi a dx
L12 – Traverso a sx non difficile, poi facile ma marcetto
L13 – Camino non banale, poi rocce rotte. Sosta ancora con 2spit
Tempo – 7 ore
In meno di 30 minuti dal parcheggio del Rifugio Auronzo, per traccia evidente
Breve e facile il tratto che porta alle calate (fatta 1 doppietta). Poi calate sui 25m: da zincato, da ruggine, da ruggine, poi da zincati (uno è spostato a dx faccia a monte). Si arriva fino alla forcella ghiaiosa in capo al canalone. Poi si scende su ghiaie fastidiose e poi velocemente al parcheggio.
I chiodi ci sono ma c’è anche da integrare! Portarsi dadi piccoli e friend vari