Cima d’Ambiez, via Vienna

Bella e classicissima via alla famosa Cima d’Ambiez. L’arrampicata è totalmente esterna, per placche e fessure superficiali di ottima roccia molto ruvida. La chiodatura è presente lungo i tiri, tuttavia a volte è necessario integrare conqualche friend. Terminata la parte più verticale della parete, la maggior parte delle cordate anticipa il rientro per una cengia, noi invece abbiamo seguito due cordate che ci precedevano ancora per 2 tiri, poi siamo saliti anche fino in vetta. La discesa non è propriamente comoda quanto il veloce avvicinamento (dal Rif.Agostini), dato che bisogna arrampicare lungamente in discesa sul II grado. Noi siamo arrivati all’attacco partendo dal Rif.Tosa, tramite il sentiero Brentari, poi ci siamo fermati al Rifugio Agostini. Primi salitori: F. K. Kosa, J. Pfeffer, G. Strau, nel 1943

gruppo Dolomiti di BrentadifficoltàV e VIsviluppo375 mt quota max3.102tempo4-5 oreappoggiorif. Agostinidata13/08/15

Avvicinamento

Dal Rifugio Tosa Pedrotti transitiamo sotto Cima Tosa e risaliamo alla Sella di Tosa. Aiutati dai cavi metallici scolliniamo di fianco alla Punta dell’Ideale e scendiamo alla Vedretta d’Ambiez. Traversatala, è sufficiente traversare l’evidente cengia alla base della parete, oltrepassare dei tetti rossi ed attaccare 10-20metri dopo in corrispondenza della targa in legno con la scritta “Vienna”. Tempo – 2h o forse meno, dal rifugio Tosa. Molto più breve dal Rifugio Agostini.


Descrizione dei tiri

L1 – Per un diedrino a dx della targa e di una cless con cordone. Poi spostarsi a sx e raggiungere uno strapiombino. Passatolo, si obliqua a dx fino al terrazzo comodo di sosta. 35m, V

L2 –  Tiro chiave. Traversare subito a sx ad una cengetta, superare uno spigolo strapiombante (1ch) ed passare nel successivo diedrino giallo (ch). Uscire a dx ed obliquare in placca. Per raggiungere la sosta, su di una cornice, si può traversare orizzontalmente da il chiodo più alto. 30m, VI

L3 –  Conviene spostarsi 2m a sx e salire in obliquo a raggiungere uno spigolo. Se invece si sale dritti all’inizio, verso dei vecchi cordini, si dovrà obliquare piuttosto sprotetti e su piccoli appigli (VI). Girato lo spigolo, si raggiungono delle nicchie sulla dx (2ch, sosta scomoda). Si può tornare un poco a sx e salire per il vago spigoletto, fino ad una cengetta con sosta chiodata. 30m, VI- e V.
Visibile un cordone in cless sopra alla nicchia, può essere conveniente salire dritti

L4 –  Traversare 2m a dx (delicato) a prendere un diedro grigio. Peccato finisca presto, appena diventa possibile, ci si sposta a sx verso una grande nicchia con chiodi. 20m, V

L5 – Obliquare per la placca a dx della nicchia (2ch) e raggiungere delle fessurine nere. Finite queste, si passa a sx (1ch) e poi dritti (1cless) ad una cengetta con sosta. 35m, V e IV+

L6 – Obliquando leggermente verso dx, cercando le rocce più facili, si esce sulla cengia circa 40m più in alto. Traversando 5m a sx si raggiunge la sosta, sotto una fessura su rocce nere. E’possibile salire anche più direttamente da sosta a sosta. 40m, IV

L7 – Seguire la fessura su roccia nera (visibili più a dx dei cordini della via Goduria) e sostare presso un terrazzino. 30m, IV+

L8 – Spostarsi prima poco a sx e poi tornare ad uno spigoletto a dx (2ch). Con traversino di 1m a sx si sale poi a della roccia gialla dove è situata la sosta, su clessidre e 2ch appaiati. Tiro un po’da cercare, e da indovinare. 30m, IV e V

L9 – Traversare a dx 10m (1p.V+, poi III) fino ad uno strapiombo con cordini alla base. Superato lo strapiombo di bella roccia manigliata, si arriva ad una cengia, possibile uscita dalla via. Sosta su 2ch. 25m, V+

L10 – Seguiamo una cordata che ci precede. Passiamo poco a sx e torniamo obliqui a dx affrontando una placca nera. Raggiunto uno strapiombo obliquo con roccia nera erosa alla base, lo vinciamo e sostiamo sulla comoda cengia soprastante, su 1cless. 30m, IV e V+

L11 – Per un evidente camino-canale saliamo fino a finire le corde, e anche di più. Difficoltà decrescenti. 70m, III+, poi II

Per raggiungere la vetta: portarsi verso sx alla cresta sud (ometti numerosi) e salire per questa fino alla non vicina vetta (I-II)

Tempo – 4-5 ore

Discesa

Si scende per la cresta sud, con numerosi ometti e più di una possibilità nel complesso pendio roccioso. Se si arriva dalla vetta, c’è un tratto in cui gli ometti sono posizionati su dei torrioni illogici della cresta, qui noi passiamo più tranquilli nel canale alla base dei torrioni. Per raggiungere la forcella tra Cima d’Ambiez e Denti, si può fare una doppia da 50m. Il successivo canale, in direzione della cengia d’attacco, viene disceso con del I e II grado.


Materiale

Una scelta di dadi e friends piccoli, 1 o 2 kevlar non annodati per le soste

schizzo pdf

nel cuore del Brenta

appunti di viaggio, 10-14 agosto 2015

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