Via aperta dai noti Ettore Castiglioni e Bruno Detassis il 12 luglio 1934.
Ad oggi versa in uno stato di semi-classica: le soste sono attrezzate e la roccia abbastanza ripulita. Dal libro di vetta si evince che le visite non avvengono tutti gli anni, ma nel 2014 si contano 3 salite inclusa la nostra. Non mi sento di condividere i commenti entusiastici lasciati dai ripetitori, come pure il giudizio a “cinque stelle” dato da Scalet nella sua guida…Sì, è una via esposta e con tiri aerei, certamente ha un valore storico e non posso dire che la linea sullo spigolo affilato non sia elegante. Ma sinceramente l’arrampicata mi è parsa un po’ “anonima”, senza tiri particolarmente caratteristici, e soprattutto la roccia non può essere definita ottima lungo tutto il percorso, direi più che altro buona con tratti ottimi ma anche con tratti discreti.
Nel complesso però, considerando un avvicinamento avventuroso, un panorama particolarmente vantaggioso dalla cima (siamo al centro delle Pale di San Martino meridionali) e l’ambiente incontaminato, si può dire che sia comunque una buona proposta nel circondario.
gruppo Pale di San MartinodifficoltàIV e Vsviluppo330 mtquota max2.410tempo3 orecartografiaTabacco 022data02/09/14
L1 – Attacchiamo delle fessurine superficiali, raggiungiamo lo sbocco della fessura gialla che arriva da dx (friabile). Montiamo su una placca nera e traversiamo a dx alla sosta (1cless) aerea su di un pulpito sullo spigolo. Tiro con roccia discreta. 45m, IV e V
L2 – Obliquare a sx ad uno spigolo grigio. Salire brevemente per lo spigoletto, quindi 2m a dx, poi dritti seguendo più o meno lo spigolo per roccia più semplice fin sotto un evidente diedro. Sosta su 2ch. 35m, V e IV
L3 – Salire il diedro, oltrepassare uno strapiombetto (1ch) e per rocce appoggiate tornare a dx verso lo spigolo. Per una fessura un po’arcuata si sale (1ch nuovo) qualche metro (1ch vecchio) e si traversa 2-3m a sx fino ad un terrazzino dove si sosta su 1 clessidra o 1 clessidrina+1ch. 40m, IV e V
L4 – Per placche grigie (2ch nel tiro) si raggiunge il punto in cui lo spigolo diventa giallo e verticale. Sosta alla base dei gialli prossimi allo spigolo, su 2ch. 40m, III+
L5 – Traversare a dx (1ch) in grande esposizione, proseguire per parete (1cless subito) obliquando un po’ a dx raggiungendo l’inizio di una fessura obliqua a sx (1ch prima). Salire la fessura (1ch) fino ad una nicchia dove si sosta su 2ch. 40m, V e IV
L6 – Dopo il primo passaggio a dx si segue lo spigolo grigio (1ch) ed oltre la parte di bella roccia si prende un camino poco accennato con roccia friabile, fino ad uscire tra gli spuntoni prossimi alla vetta. Circa 50m, IV+ e III
Dal parcheggio salire in pochi passi alla Malga Canali, da questa scendere per il pascolo e raggiungere il sentiero per il Pradidali. Seguirlo nel bosco con vari tratti in piano fin quasi ai ruderi di Malga Pradidali. N.B. Prima della malga c’è un ampio canale sassoso ed uno piccolo con fiumiciattolo, va seguito il primo canale asciutto. Noi siamo invece saliti dalla Malga per il prato, abbiamo attraversato il torrentello e siamo saliti un po’anche per bosco ma alla fine siamo rientrati a dx nel canale. Ad ogni modo si sale il canale, finché questo è sbarrato da un tratto ripido. L’abbiamo aggirato a dx, ma c’erano fitti mughi, forse è meglio uscire a sx e rientrarci sopra appena possibile. Si continua per il canale alto, ad una biforcazione si sceglie il più conveniente ramo di dx. Per sassi e passaggini di I si arriva sotto la parete dove ci sono vari canali. Seguiamo un canalino giallo sulla dx che sale a dei mughi (più a sx c’è un canale con masso incastrato), per traccia di camosci si attraversano i mughi e si esce a dx in un ampio canale (non c’è quindi nessun IV grado indicato da Scalet). Salire un po’nel canale, quindi traversare a sx per rocce di I-II fino a dei verdi. Per traccia di camosci si traversa fino ad una ben visibile forcelletta erbosa (I, erba e sassi instabili). Senza salire ad una seconda spalla erbosa si risale un pendio di roccia articolata (I-II) e poi roccette e ghiaie fino alla base dello spigolo.
L’attacco è presso una fessura gialla friabile sullo spigolo, oppure ci si porta poco più a sx in un canalino come abbiamo fatto noi.
Tempo – 2h e 30′ dal parcheggio
Da relazione si potrebbe scendere arrampicando con del II grado inizialmente esposto fino alla sottostante forcella a nord-est. Però c’è una calata dalla cima (da spuontone) e preferiamo sfruttarla. Con 50m si è in forcella (recuperare qui le corde!). Scendere nel canale a ovest 10-20m fino ad una nuova calata. Con questa scendere 2 salti nel canale (40m?) e recuperare le corde riparati sotto i massi (cadono pietre!). Una successiva calata con cordone non nuovo può essere evitata arrampicando su rocce friabili di I grado sulla sx. Seguire la traccia evidente sotto la parete, traversando e salendo un po’. Quando sembra che si debba raggiungere una forcelletta con uno spuntone bisogna invece scendere per una canale e si arriva ad una guglia ben visibile fin dalla cima. Da qui con pochi passi si è al sentiero CAI delle Sedole e con questo si scende fino alla sterrata della Val Canali.
Tempo – 1h fino ai prati + 1h30′ al parcheggio
Friends di varie misure. Non abbiamo usato né dadi né chiodi, ma è sempre meglio averli