Ardita linea aperta da Giorgio Graffer e Antonio Miotto nel 1934 che segue con scalata esposta ed elegante lo spigolo sud-est dello spallone occidentale. Arrampicata stupenda su dolomia di ottima qualità con alcuni passaggi decisamente impegnativi che Graffer all’epoca dell’apertura superò scalando a piedi nudi.
La via termina sulla sommità dello spallone dalla quale si raggiunge in breve lo stradone provinciale. Da qui si può proseguire sino in vetta per la via Normale o la via Preuss.
gruppo Brenta, Val d'AmbiezdifficoltàVI+ o VI e A0sviluppo470 mtquota max2.763esposizioneSud-Esttempo6 ore e 30'appoggiorif. Brentei e PedrotticartografiaTabacco 053data11/08/22
Dal rifugio Tosa Pedrotti seguire le indicazioni per il rifugio Brentei. Si sale quindi brevemente alla Bocca di Brenta e si continua in discesa tralasciando la Via delle Bocchette. Si oltrepassano dei tratti ferrati giungendo ad un ampio catino ghiaioso, dove sulla dx si alza la Spallone. Dal termine del catino, prima di tornare a scendere, si trovano delle tracce che puntano alla parete. L’attacco si trova presso una stretta cengia rossastra che taglia orizzontalmente verso sx, in direzione di un terrazzo più largo in corrispondenza dello spigolo sud. All’inizio della cengia parte la via Fehrmann.
Tempo – 1 ora dal rifugio
L1 – Traversare sulla cengia fino al terrazzo. Conviene attrezzare qui una sosta (altrimenti salire al terrazzo superiore dove c’è uno spuntone). 20m, III
L2 – In linea generale si dovrà puntare ad una zona gialla in prossimità dello spigolo. Salire facilmente al terrazzo soprastante. Appena a dx di uno spigolo arrotondato seguire una facile rampa leggermente verso sx fino a rocce gialle con cornice. Passare a dx ad una corta fessura/diedro e dopo di essa ancora per pochi metri facili ad una comoda sosta su 2ch. 30m, IV
L3 – Per placchetta si sale alle rocce gialle dove c’è un’altra eventuale sosta con vari che e cordino. Traversare a dx per cornicette, abbassarsi di nemmeno 1m e oltre lo spigolo superare un passo in strapiombo per raggiungere subito la sosta su 2ch. 20m, V
L4 – Obliquare a sx verso lo spigolo giallastro, inizialmente superando un passo non banale. Aggirato lo spigolo si continua per fessurine (chiodi). Poi continuare in leggero obliquo a sx (non si protegge fino ad 1ch nascosto). Con tratto non facile si sale sotto dei piccoli tetti, dove si trova una sosta appesi su 3ch. 40m, V+
L5 – Dritti per fessurina atletica. Si esce su terreno più articolato sotto una placca grigia. Qui il nostro percorso è stato un po’ troppo a zig-zag, attenzione agli attriti. Spostarsi a sx verso le rocce più articolate e salire per facili fessurine. Spostarsi a dx ad un diedro giallo sopra e grigio sotto e da questo traversare ancora a dx ad aggirare una parete difficile. Si raggiunge una fessura con ch alla base. Dritti per questa ad una comoda cengia. Sosta su chiodi 5m più a sx di una grande lama gialla. 50m, V e IV+
L6 – Spostarsi a dx e salire la lama, per la sua fessura o per il diedro di dx. Continuare per belle fessure e diedri gialli (qualche ch). Nel finale ci si sposta a dx (ch) e si sale qualche metro fino alla comoda sosta su chiodi. Servono molti rinvii e cordini per allungare. 50m, V+
L7 – Tiro chiave. Aggirare a dx uno spigolo e salire per un diedro giallastro aperto fino sotto un tetto (obbligatorio un friend micro per proteggere il primo passaggio). Aggirare a sx il tetto (2ch) ed entrare in un diedro grigio (ch con cordone). Ora su per il diedro, inizialmente non facile, con alcuni chiodi che possono facilitare la progressione. Sosta appesi su 2ch. 30m, VI+
L8 – Salire un corto diedro giallo chiodato a sx della sosta (ulteriore variante a sx?). Da una nicchia passare a dx e salire un diedro ora nettamente più facile. Raggiunta una cengia, traversare a sx ad una sosta con chiodi. 30m, VI+, V
L9 – Partire a dx della sosta, poi proseguire con intuito nel grande diedro soprastante. Dopo una serie di belle lame e fessurine si imbocca un camino. Dopo un suo allargamento giallo salire ancora un passo e sostare comodamente su terrazzino, su 2ch. 45m, IV e V
L10 – Proseguire per il camino, verticale solo ancora per pochi metri. Più agevolmente, per la parete di dx, salire ad una comoda cengia con sosta a ch. 25m, IV
L11 – Seguire un logico diedro giallastro che piega a sx, con ottimi punti per proteggere. Uscito su di una cengia, sostare subito dietro ad uno spigoletto, su 2ch. 40m, IV e III
L12 – Traversare in cengia qualche metro a sx, poi in obliquo per placchetta si raggiunge una evidente nicchia. Traversare orizzontalmente a sx (ch) entrando in un camino. Scegliamo di sostare qui, su 1cless + friends. 20m, V
L13 – Su per il difficile camino. Ad un allargamento, possibile sosta su 2ch, che abbiamo utilizzato. A posteriori è meglio proseguire ancora ed uscire dal camino. Appena a sx dello spigolo si trova 1 o 2 ch da integrare per sostare. 20-30m, p.V+, V
L14 – Dritti per le belle placche solide a sx dello spigolo. Obliquare poi poco a sx per uscire sui gradoni che portano alla cresta dello Spallone. 40-50m, V e IV
Tempo – 6 ore
Seguire la cresta dello Spallone per meno di 100m, con un paio di passaggi esposti, raggiungendo lo Stradone Provinciale nei pressi del camino della via normale. Da qui come per le altre vie al Campanile Basso:
Verso sud ovest (ometti) ad una prima catena di calata. Se volete farne una lunga (50m), abbiate l’accortezza di scendere a sx (faccia a valle) dello spigolo. Con una seconda calata lunga si arriva sullo stradone provinciale. Si cammina elementarmente fino alla catena con indicazione di calata dove parte la Preuss. Con due calate si torna alla cengia del tiro 5. Si torna alla sosta del tiro 4 e ci si cala fino alla base della parete Pooli (sosta fine L2). Con un ultima calata da 60m si torna al terrazzino di attacco.
Tempo – 1 ora fino alla via delle Bocchette
Friends dal micro al blu grande. Materiale per 12-15 rinviaggi, anche da allungare. Mezze corde per la discesa.