Salita classica e frequentata, nota in particolare per l’esposizione e la relativa bassa quota che ne consente la ripetizione anche ad inizio e fine stagione.
Fu aperta da G. Battisti ed R. Ravaglia nel 1988 e dedicata alle Bregostane, creature mitologiche fassane, cattive predatrici sempre in cerca di bambini da rapire che secondo le leggende popolano i boschi e le valli trentine. L’itinerario, anche conosciuto anche come “via Donatella” presenta, nonostante le modeste difficoltà una ottima esposizione ed una arrampicata divertente su roccia buona che lo rendono meritevole di una ripetizione.
La Palacia del Dociorìl non è altro che la parete rocciosa che si erge sul lato Sud-Ovest del Dociorìl, una modesta elevazione prativa che sorge sopra l’abitato di Pera di Fassa.
gruppo CatinacciodifficoltàV+dislivello245 mquota max2.319esposizioneSud-Ovesttempo3-4 orecartografiaTabacco 029partenzaMunciondata13/06/21
Da Pera di Fassa salire alla frazione di Muncion dove si trova, poco prima del divieto di transito per il Gardeccia, un piccolo parcheggio (3 posti liberi ed altri con “abbonamento”). Si prende una stradina in salita tra le case in direzione della già visibile parete (“Strada del Cuch”) trovando poi anche le indicazioni per la Val d’Udài-Rif.Antermoia. Si sale nel bosco e si prosegue poi lungamente in falsopiano, sino ad incrociare il sentiero proveniente da Mazzin. Continuare lungo la valle, superando una zona ghiaiosa e avvicinandosi a delle pareti rocciose. Attraversato il torrente tramite ponticello di legno si sale per sentierino fino ad un bivio (cartello località Soscorza). Si abbandona il sentiero cai e si continua salendo ripidamente a destra. Dopo un tratto di alberi schiantati si trova un tratto pianeggiante ed appena prima di un canale sassoso si nota a sx un ometto. Qui si abbandona il sentiero e si seguono labili tracce. Se le perdete sarà sufficiente salire liberamente tra prati e bassi arbusti, oppure seguite il canale, puntando allo spigolo. L’attacco si trova proprio alla base di questo, allo sbocco di un canalone.
Tempo – 1 ora e 30 minuti
L1 – Attaccare 1m a sx dello spigolo e raggiungerlo con breve obliquo su roccia gialla (ch). Proseguire verticalmente seguendo lo spigolo (2 spit) fino alla sosta su terrazzino, con spit+ch. V
L2 – Traversare a sx pochi metri su zolle erbose, salire verticali (ch) e portarsi ancora a sx per cengetta sotto un diedro. Salirlo (spit) e continuare per fessura su roccia gialla per entrare in una nicchia. Sosta scomoda su 2spit. V
L3 – Proseguire per la fessura, prima gialla a forma di camino, poi più regolare (spit in placca). Raggiunto un canale seguirlo verso sx uscendo su pulpito con terrazzino. Sosta su 1 spit, da integrare. V e III
L4 – Obliquare a dx portandosi sotto uno strapiombo nero (ch), da superare atleticamente (spit). Si raggiunge la sovrastante fessurina, da risalire (ch). Poco a sx salire verticali per una placca grigia (2 spit e 1cless). Concludere uscendo a dx per rampa fino a raggiungere lo spigolo. Sosta su 2 spit. V, 1p.V+
L5 – Seguire lo spigolo per belle placche facili di roccia grigia (1spit presso uno strapiombino). Raggiunta una zona con clessidre ed 1 spit, spostarsi 2-3m a sx dello spigolo per sostare su 1spit+1cless. IV
L6 – Riportarsi a dx sullo spigolo che qui forma una lama affilata. Oltrepassarlo a dx poggiando i piedi su qualche ciuffo d’erba (ch poco visibile). Quindi più facilmente andare a sostare sotto uno strapiombo giallo, su spit e grosse clessidre. 1p.IV
L7 – Aggirare a sx uno strapiombo per roccia gialla (1 spit). Riportarsi subito dopo a dx con esposto breve traverso (2ch), poi ancora sullo spigolo (1ch, 1spit). Si esce su terreno appoggiato e si sosta su 2spit. IV e V
L8 – Proseguire sul lato sx dello spigolo per un piccolo diedro (spit), poi per terreno più articolato, sempre in spigolo, uscire in vetta. Sosta su 2 spit. V e IV
Tempo – 3 ore e 30′
Dall’ultima sosta si deve ancora proseguire per terreno esposto per arrivare in cima. Dai 2 spit abbassarsi brevemente e risalire seguendo tracce tra alberi, erba e roccette. Impegna sul II grado un tratto di rocce miste ad erba ed un successivo passaggio di III per uscire sui prati sommitali. Risalire i prati e traversare a dx sopra al canalone che ha accompagnato durante la salita. Continuare verso est puntando ad una baita con pannelli solari. Appena al di sotto di questa si rinviene un buon sentiero, un po’esposto per dei franamenti, che riporta al sentiero di avvicinamento nei pressi dell’ometto sopracitato.
Tempo – meno di 1 ora fino al bivio, 2 ore complessivamente fino all’auto
Necessari alcuni friend di misura media, eventualmente fino al Camalot blu grande