La Torre Brunico è primo luogo nota per le belle vie di arrampicata sportiva che me solcano la parete nord. La via von Ziglauer, di spiccato carattere classico, è forse meno frequentata, ma di certo non merita di essere dimenticata. La via sale astutamente per diedro e placche in prossimità dello spigolo nordovest, con lunghezze estetiche e su roccia ottima. Il tiro chiave, ormai a fine via, è decisamente fuori scala, infatti nonostante il grado (V+ in guida) è necessaria una certa sicurezza nel movimento anche lontano dal chiodo. Da evitare la ripetizione dopo una pioggia o in giornate umide, altrimenti i primi tiri possono risultare fastidiosi.
Da non trascurare l’opportunità di combinare questa via con Ottovolante, che più volte interseca (ad esempio, chi partisse su Ottovolante e non se la sentisse di proseguire per i tiri più impegnativi, potrebbe deviare su questo bel itinerario).
Le soste sono attrezzate e in alcuni casi da attrezzare su spuntone, mentre lungo i tiri si trovano poche protezioni.
Il facile avvicinamento e la discesa per sentiero CAI (passando per il rifugio Pisciadù) invitano la frequentazione.
gruppo Selladifficoltàmax VIdislivello400 mt c.a.quota max2.495esposizioneNordtempo5 orecartografiaTabacco 06partenzaalcuni tornanti prima di Passo Gardenadata22/08/24
Nota 2024: al momento il parcheggio adibito all’inizio del sentiero per la ferrata tridentina non è agibile, i mezzi stanno lavorando per sgomberare la recente frana. Si parcheggia alla meglio sui tornanti.
Come per la via Ottovolante (link sotto) seguire un sentiero pianeggiante verso est (sx) con indicazioni per la via ferrata. Presto si risalgono delle scalette con cavo ed alla fine di queste si abbandona il sentiero per andare verso la parete ben evidente. Dirigersi verso lo spigolo di destra per erba e ghiaie fino all’attacco che si trova un poco più a destra della nota Ottovolante.
Tempo – 30 minuti
L1 – Salire in obliquo a sx a prendere una fessura manigliata, la quale conduce ad una zona articolata. Portarsi sotto ad un grande diedro. Sosta su spuntone, poco a dx altro spuntone con cordone, mentre sarebbe comodo sostare più a sx sotto il diedro principale.
L2 – Saliamo un diedrino aperto impegnativo (più facile partire a sx), poi proseguire per una fessura a destra del diedro principale (cordone). Sosta su ch. e spuntone. 30m, V e IV
L3 – Salire per il logico diedro, che purtroppo abbiamo trovato bagnato e scivoloso
Sosta su 2ch sotto ad una volta gialla. 25m, IV+
L4 – Traversare a sx sotto un tetto (trovato bagnato). Dopo un tratto più verticale dello stesso, traversare a sx allo spigolo dove si trova la sosta su 2 spit della Ottovolante. 25m, IV
L5 – Salire un canale-diedro (cordone+ch alla base), poi per il suo bordo sinistro, fino ad una comoda Cengia con sosta su 2 spit (Ottovolante). 45m, IV – È possibile che la via originale passi più in basso e a destra, oggi però è logico utilizzare la sosta a spit.
L6 – Salire una fessura a destra della sosta, con partenza difficile, per uscire su zona facile sotto una grande volta gialla. Traversare facilmente a destra ed al termine della cengia salire uno strapiombino manigliato (2ch). In breve a destra alla sosta attrezzata con ch.e cless. 40m, V, I, V
L7 – Prima dritti (ch.) e poi leggermente a sx (cordone e chiodo). Traversare a sinistra al diedrino formato da una grossa lama. Risalirlo facilmente e sostare. 30m, IV+
L8 – Salire brevemente fino ad una zona di gradoni e ghiaie. Evitare la sosta a spit visibile (sempre Ottovolante) ed risalire i gradoni verso destra in direzione di uno spigolo (cordone). Sosta attrezzata soggiorno in corrispondenza di un bella lama. 50m, III+
L9 – Sopra la sosta c’è una zona con ghiaia. Da questo terrazzo spostarsi un po’ a destra sotto ad un diedro di roccia non sanissimo (cless con cordone). Salirlo, proseguendo per un canalino. Uscirne a dx ed obliquare verso dx per rocce articolate ad una sosta attrezzata presso uno spuntone (cless). 40m, IV+, III
L10 – Dritti sopra la sosta seguendo delle fessurine in parete aperta (cordone). Arrivati su una cengia, traversare solo qualche metro a dx ad uno sosta con 3ch, sulla verticale del tiro chiave, riconoscibile da un diedro curvo e giallastro più sopra. 30m, IV+
L11 – Tiro chiave – Salire dritti (cordone, poi ch). Traversare con difficoltà a sx su parete a buchi e salire in obliquo al diedro (ch in una nicchia, poi cless.micro e subito dopo cless. buona). Senza seguirlo per intero si obliqua a dx per buchi (cless) e si raggiunge la sosta (appesi) su grossa clessidra cordonata. 25m, VI
L12 – Riprendere il diedro e dopo uno strapiombino a sx si può sostare comodamente (spuntone e 2 ch). 15m, IV
L13 – Seguire un canalino e poi rocce articolate fino alla vetta. Sosta da attrezzare. 40-50m, III+
Dalla vetta si scende brevemente per una crestina, meno esposta di quel che sembra. Si risale pochi metri (II) e si raggiunge la grande Cengia del Sella. Percorrere l’altopiano in leggera salita tendendo a dx, per circa 10 minuti, fino ad incrociare il sentiero CAI che collega il Rifugio Pisciadù a sinistra (non visibile dall’altopiano) con la Val Setus a destra. Per il rientro al parcheggio si segue quest’ultima a destra, per sentiero a tratti agevolato da cavi passamano. Fare attenzione nel finale a seguire la variante che scende dritta al parcheggio (indicazioni).
Tempo – 1 ora
NDA. Serie di Friends dal micro al blu. Meglio raddoppiare il blu per il diedro dei tiri 2-3.