Sono numerosissimi gli itinerari che attraversano la solare parete degli Scalet delle Masenade, tra cui va ricordato innanzitutto il colatoio della via Decima.
Dopo le storiche vie aperte da Verri, Calabretto e Dorotei, in tempi relativamente recenti è stato tracciato anche un’itinerario di tipo “sportivo”, sebbene non sia attrezzato in maniera sistematica. La via Settimina, aperta dalla cordata De Francesch-Mazzucco nel 2005 trova il suo spazio tra gli itinerari Totip e Tempi Moderni e sale per una fascia di roccia ottima, dove l’ausilio di qualche spit permette di arrampicare in sicurezza ove altrimenti sarebbe necessario un alto ingaggio. Tutti i passaggi sono obbligati, compreso il traverso sotto i tetti della parte alta. Si presenta dunque come una via in cui è necessaria una buona preparazione tecnica ed atletica.
Il primo tiro presenta subito un passaggio in placca impegnativo, mentre nella parte alta (sopra la cengia) i due tratti più impegnativi si svolgono in obliquo e rappresentano i passaggi più belli e caratteristici della via.
Le soste sono attrezzate con 1 spit ed 1 golfare, utili per una eventuale ritirata in corda doppia. Utili se non indispensabili alcuni friend di misure medie e piccole. Terminata la via, è possibile percorrere anche il bellissimo colatoio terminale della via Cristina, su terreno classico.
gruppo Moiazzadifficoltà6c maxsviluppo250 mt c.a.tempo4 oreappoggiorifugio Carestiatodata07/08/21
Come per le altre vie degli Scalet. 20m a destra dell’evidente spiazzo dove attacca la Decima, il sentierino sotto parete risale leggermente contornando un pilastrino stondato che sulla destra forma una invitante placca appoggiata. Sopra e leggermente più a sx del pilastro si intravede uno spit (a 10-15m da terra circa). Qui è l’attacco.
Tempo – 1h e 15′
L1 – Salire per placchetta e a sx sopra al pilastrino. Raggiunto il primo spit, salire verticalmente. Appena sopra il secondo spit c’è una sequenza di aderenza non banale e da affrontare con decisione. Si procede più agevolmente seguendo spit e chiodi. Sosta comoda su cengia su cless+dado incastrato. 55m, 6a max
L2 – Per diedrino non solidissimo e poi a dx, raggiungendo la sosta/calata originale (ma scomoda) su 2 spit. Da qui salire sostanzialmente dritti, seguendo successivamente un vago spigolo. Da una cless cordonata si può fare un breve giro a dx e poi ancora dritti alla sosta. 60m, V+
L3 – Per rocce facili ad una larga cengia con mughi ed erba. Sosta sotto la successiva parete giallo/nera. 40m, IV
L4 – Partire a sx della sosta, poi tornare in verticale ad essa (ch). Seguire gli spit oltre uno strapiombo e traversare a dx (p.6c). Superare una più appigliata colata nera (trovata bagnata) e girare a dx su roccia gialla (ch) a prendere un diedro. Sosta a spit su pulpito. 30m, 6b, p.6c
L5 – Raggiungere uno spit presso un tettino fessurato. Salire dritti ad una cengia ed ancora per paretina più facile alla sosta. 30m, 6a e V
L6 – Salire fin sotto un tettino giallo e superarlo (2 spit). Obliquare brevemente a dx (spit distanziato) e salire fin sotto un tetto più pronunciato (ch). Traversare orizzontalmente 2-3m (delicato) e rimontare il tetto (atletico, spit). Leggermente a dx per rocce più facili (ch, cless). Per raggiungere la sosta conviene fare un breve giro a sx per fessurina. 30m, 6b
L7 – Dritti per parete verticale con piccole tacche e buchi (2 spit, 6b). Poi leggermente a sx e quindi piuttosto dritti per rocce più lavorate. Presso un pilastrino con spit c’è un passo atletico, poi le difficoltà calano. Si può proseguire fino ad uscire su di una larga cengia sotto al colatoio della via Cristina. Sosta su masso con clessidra e cordone. 55m, 6b, VI, IV
Tempo – 4 ore
Se non si percorre l’ultimo tiro della via Cristina (link sotto) va percorsa la cengia verso sinistra, inizialmente un poco stretta ed esposta, poi più comoda, fino a congiungersi alla traccia che scende dalla cima della parete. Seguendo questa si ritorna al sentiero percorso nell’avvicinamento.
Tempo – 1 ora e 30′ al parcheggio
Alcuni friend medi e piccoli. Qualche cordino.