Il gran numero di pareti che sono state attrezzate nell'Alto Sarca sono diventate ultimamente un nuovo punto di riferimento nel panorama delle "falesie di Arco". Meno frequentate e meno usurate delle più note che si trovano nei dintorni della bella cittadina, rappresentano senz'altro un'ottima alternativa, nelle mezze stagioni come anche d'inverno.

La sorella di Arco

Le vacanze di Natale 2019 si prospettano relativamente lunghe, dunque quest'anno decidiamo di dividerle tra arrampicata al sole e passeggiate sulla neve. La nostra meta arrampicatoria ricade sulla zona di Arco, dove precedentemente abbiamo praticamente sempre scalato solo su vie lunghe, trascurando il ricco panorama delle falesie.Se prendete in mano la guida cartacea vi accorgerete di quanto siano numerosi i siti lungo l'intera Valle del Sarca, da Nago a Sarche, con una discreta varietà in fatto di esposizione, comodità e difficoltà.Un luogo in particolare mi ha sempre incuriosito ed aspettavo l'occasione giusta per visitarlo: San Siro, palestra tipicamente invernale che è anche perfetta per chi ha la famiglia al seguito. Tutto intorno a quest'ultima sorgono falesie più o meno nuove e note, che potremmo inserire nella più specifica regione della Valle dei Laghi, ossia quel territorio che da Pietramurata si estende verso nord fino a Terlago e che comprende alcuni famosi laghi come quello di Cavedine e Toblino. La vera e propria comunità montana della Valle dei Laghi comprende in realtà i comuni di Madruzzo, Lasino e Cavedine, quindi i paesi che si trovano a quote collinari alle pendici del Monte Bondone, sulla sinistra idrografica del fiume Sarca, a 20 minuti d'auto sia da Arco che da Trento. L'intera area comincia a fare concorrenza a quella più nota di Garda-Trentino, ossia la zona più limitrofa ad Arco, grazie alla passione dei singoli che da alcuni anni collaborano con i comuni con l'intento di trovare uno sviluppo sostenibile per questo sport in continua crescita. Oltre alla nascita di nuove falesie come quella di Castel Madruzzo dovrebbero essere messi in sicurezza anche altri siti “storici” dove gli ancoraggi cominciano a risentire del tempo... Che dire... Speriamo si continui in questa direzione!Unica nota dolente - se la si vuole proprio trovare - è la mancanza di un centro come quello di Arco appena "fuori casa", ma davvero si tratta di una manciata di kilometri. Vi presentiamo qui 3 falesie con caratteristiche molto diverse tra loro: la storica, la nuova, la famosa. Essendo noi partiti da soli con la nostra bambina al seguito alcune scelte sono risultate obbligate, prima fra tutte la ripetizione di itinerari dove era possibile posizionare il “box” alla base della via. Non abbiamo collezionato molti tiri, ma possiamo dire di essere comunque soddisfatti della bellezza delle linee e della qualità della roccia, senza tralasciare l'incantevole contesto ambientale e panoramico in cui ci siamo sempre trovati.In aggiunta alle belle falesie della Valle non va dimenticato che nel periodo natalizio è possibile visitare alcuni noti e pittoreschi mercatini di Natale, considerando che dopo le 16 il sole è già tramontato dietro al Monte Casale e che dunque se desiderate fare qualche cosa di altro oltre ad arrampicare sicuramente questi rappresentano un delizioso svago pomeridiano. Un consiglio: lasciate perdere scomodi furgoni ed accampamenti di fortuna. Fatevi invece coccolare dalla proverbiale ospitalità trentina... Anche da questo punto di vista siamo rimasti decisamente soddisfatti... Torneremo!

San Siro

La falesia storica per famiglieQuesta evidente striscia di calcare che si alza sulla sinistra idrografica della Valle del Sarca è una mèta frequentata già dagli albori dell'arrampicata sportiva, con vie ad opera dei famosi Roberto Bassi, Danilo Bonvecchio, Oskar Celva, Rolando Larcher. Essa si trova a Lasino (TN). La roccia risente decisamente di passaggi, presentandosi piuttosto consumata, ma questa palestra ha una serie di caratteristiche che la rendono comunque consigliabile. In primo luogo si trova in un bell'ambiente con vista sul Casale e sulla Valle dei Sarca, in posizione aperta e caratteristica. La base è comodissima, specialmente nel settore basso, dove in inverno il sole raggiunge pienamente anche la base della parete, quindi si tratta di un luogo facilmente accessibile da famiglie con bambini di ogni età. Anche se abbiamo provato poche vie, si comprende che di linee belle ce ne sono a sufficienza per ogni palato, a partire dal 5a, con prevalenza però di vie sul 7a.Dopo un intenso periodo di piogge abbiamo trovato bagnata buona parte della falesia, eccetto per il settore giallo più in basso e poco altro.A Natale il sole raggiunge la parete all'incirca tra le 10 e le 15.L'avvicinamento, apparentemente brevissimo, richiede dai 5 ai 10 minuti dal parcheggio. Di seguito trovate le vie che abbiamo ripetuto. Valentina 6a - Breve via di riscaldamento con passaggino ostico per l'unto. Fa coppia con la vicina Aleph, anch'essa di 6a (le uniche 2 di questo settore); Regan boia 6b+ - Inizio in diedrino, poi placca a gocce molto bella, con chiodatura non ascellare. Consigliata; Aria 6c - Fessura iniziale difficile e molto consumata, poi lama atletica ma facile. Finale su placchetta tecnica. Bella; Tuxedo 6a - Placca leggermente appoggiata con 2 passaggi difficili per l'unto pesante. A destra di questa ci sono un 5c e un 5a, le più abbordabili della falesia.

Castel Madruzzo

Una nuova ed apprezzata propostaCastel Madruzzo è una delle ultime palestre nate della zona, con chiodatura risalente al 2017. Si tratta di un bel muro giallo e grigio che si alza nel bosco sopra al castello dell'omonima località della Valle dei Laghi, ben visibile anche dall'abitato di Lasino. Nella stagione invernale è da considerare bene l'esposizione a sud-ovest che fa sì che il sole raggiunga la parete tra le 11 e le 16 circa. La base della parete è solo parzialmente irraggiata e la quota non proprio “zero” non consentono un pieno comfort per chi sta alla base, mentre la parete è in pieno sole (il 27 dicembre si poteva tranquillamente scalare in maglietta!).Alla base delle vie sono stati costruiti dei terrazzamenti che rendono comoda l'assicura del compagno e che nel nostro caso sono serviti a posizionare il box della bambina.Anche se a prima vista appare come una falesia grande, in realtà non ci sono moltissime linee, così che capita spesso, per sentito dire, che si formino le code sulle vie più belle e più facili. Il tutto è compensato dalla lunghezza delle vie, sempre dei bei viaggi sui 30 metri di lunghezza.La roccia è particolare, a canne, slavata o a tacche, un po'diversa dalla tipica roccia del Sarca. Essendo una falesia nuova, l'unto ancora non si presenta, per contro si stacca ancora qualcosa sulla vie più “gialle”. Consigliato il casco.La chiodatura è abbondante, sia come numero di protezioni (spesso è conveniente saltarne) che come “taglia”.Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una falesia plaisir e con vie di alta qualità! Claudia 7a - Inizio su roccia delicata, poi bella placca con roccia compatta ed arrampicata di continuità. Una delle più asciutte; Irma 6c+ - Prima parte facile, poi difficile passo in traverso, quindi fino in catena con arrampicata sostenuta ma non difficile. Chiodatura sovrabbondante (19 ancoraggi in 30m). Trovata quasi tutta asciutta; Brandeburgo 6a - Bella arrampicata su grosse prese e parete verticale. Ottimi riposi e chiodatura generosa. Bagnata dopo piogge.

Bassilandia

Parete ExtraterrestreQuesta falesia viene classificata come una delle più belle dell'intera valle del Sarca ed è sicuramente la più iconica dell'Alto Sarca. Una lunga striscia di calcare verticale, dalle varie colorazioni, con una roccia molto ruvida e lavorata a gocce, tacche, buchi e canne, per un'arrampicata sia tecnica che di forza.Buona parte degli itinerari sono stati chiodati a fine anni '90 e ad oggi sono ancora delle piccole perle di difficoltà intorno al grado 7, come ad esempio la canna di Extraterrestre o la parete di Cucciolo d'Uomo (entrambe 7a). Un importante ampliamento della falesia è arrivato intorno al 2017 con la chiodatura di alcuni itinerari di difficoltà media all'estremità sinistra della falesia ad opera di Michel Ghezzi, dove oggi si assiste ad un po' di affollamento.La parete si trova poco sopra al lago di Toblino, con esposizione sud-est, il che garantisce il sole d'inverno dalla mattina presto fino alle 14 circa. L'accesso è piuttosto ripido, ma abbastanza sbrigativo e conduce al sentierino che verso destra costeggia la parete. Questo si presenta via via più stretto ed impervio, assolutamente sconsigliabile a bambini che hanno la necessità di muoversi in libertà. Per quanto ci riguarda siamo riusciti a posizionare il box in soli tre punti, il che è stato molto limitante per la scelta delle vie da salire, ma siamo riusciti a goderci ugualmente una bella giornata. N.B. C'è da dire che gli attuali parcheggi sul ciglio della strada non sono sufficientemente capienti per accogliere tutti i climbers che vogliono accedere alla falesia, considerando anche che lo stesso parcheggio dovrebbe asservire le falesie della Gola. Potrebbe esserci un accesso alternativo provenendo da Sarche, ma è da verificare. Colonne d'Ercole 6c - Placca adagiata ben protetta, bel riposo sopra canne, poi tratto esigente su cannette e rovescione; Machine a grimper 6b+ - Placca impegnativa, poi bello strapiombo con prese generose. 33m; Extraterrestre 7a - La via più famosa della falesia. Primo breve tratto su placca impegnativa (e un po'lisciata), poi splendida canna atletica e non molto difficile. E' una delle poche vie di grado “medio” del settore. 20m.

per le informazioni più specifiche potete consultare le guide: Falesie di Arco, ed. Versante Sud 2018 Sport climbing in Arco, Matteo Pavana et altri, ed. vertical life 2019