Questo angolo della muraglia affacciata sul Plan de l’Aiguille è unico per arrampicata e qualità della roccia. Sono numerosissime le vie aperte fino ad oggi – per la maggior parte dall’instancabile Michel Piola, a partire dagli anni ’80 – anche se
le classiche rimangono poche. La via Nabot Léon rimane a mio giudizio la più accessibile, anche per noi dolomitisti, non avvezzi alla pura arrampicata in fessura. L’arrampicata è molto bella, su roccia eccellente, protetta e proteggibile, con tratti tecnici ed altri più atletici.
Come riportato nella relazione, è consigliabile proseguire dalla fine di questa breve via per altri 2-3 tiri fino alla cima del Pilier Rouge ed eventualmente concatenare la sovrastante Osez Josephine.
La via è esposta a ovest ed in agosto il sole la raggiunge intorno alle 12. Se la stagione non è inoltrata, saranno utili i ramponi per raggiungere la forcelletta d’avvicinamento. N.B. Non sottovalutare avvicinamento e salita, non impegnativa, ma nemmeno plaisir.
gruppo Aiguilles De Chamonixdifficoltàmax VI+sviluppo250 mquota max3.170tempo5h partenzaPlan de l’Aiguilledata18/08/18
Punto di partenza è la stazione intermedia della funivia dell’Aiguille du Midi, vale a dire quella del Plan de l’Aiguille, vicina all’omonimo rifugio. Il sentiero che sale da valle è piuttosto monotono e si perde in larghi tornanti, risultando anche lungo (calcolare 3 ore).
Esistono alcune varianti più o meno convenienti nell’avvicinamento, questa è la nostra soluzione, che abbiamo seguito anche in discesa.
Dalla stazione della funivia prendiamo un sentiero sulla sx con indicazioni per il Lago Blu, che si raggiunge in pochi minuti. Oltrepassatolo, seguiamo una evidente traccia con ometti che sale ad un grosso masso. Dietro a questo si entra in un grande ghiaione sotto al ghiacciaio tra Blatiere e Peigne. Seguendo gli ometti si sale a sx ad una dorsale verde, con traccia ben evidente. Si risale tutta la dorsale e si prosegue poi sempre dritti in salita (ignorare le tracce che tagliano a sx verso il ghiacciaio del Nantillons). Si raggiunge una conca ghiaiosa (o nevosa) da dove si vedono delle punte basse e appuntite sulla destra ed una grande parete chiara ad archi sulla sinistra. Le tracce guidano attraverso una piccola forcella (una “breche” come dicono qui) tra le piccole punte citate, quindi per rocce esposte e facile arrampicata su roccia solida si raggiunge la base del Pilier Rouge, dove eloquenti spiazzi terrosi segnano l’attacco di varie vie. Quasi alla fine del pilastro, a dx di fessure rossastre e a dx di un altra linea con resinati, si avvista uno spit a 5-10 metri da terra. Utile studiare una foto del primo tiro.
Tempo – 1h 30
L1 – Salire in direzione dello spit, quindi superare un passo impegnativo dritti. Leggermente a sx si prendono brevi diedrini e lame che portano velocemente alla sosta comoda, su 3 spit. 25m, VI-
L2 – Risalire un logico diedrino a dx della sosta ed entrare in un vago largo camino. Scalare la fessurina in centro ad esso (spit subito, friend incastrato poi). Continuare per diedrino compatto, poi a sx per lame raggiungendo uno spigolo. Per diedro o più facilmente per terreno con zolle si sale alla sosta comoda, su 3 spit. 40m, VI+
L3 – Superare un corto camino e poi uscire da un diedro strapiombante in obliquo a sx (spit). Seguire una bella lama, proseguire per rocce articolate fino ad una sosta a spit. Ignorare una sosta più in alto alto sx. 30m, VI
L4 – Rimontare sopra la sosta (spit) e vincere un muro compatto (spit). Uscire su placca appoggiata da salire in aderenza (2 spit distanziati) raggiungendo un diedrino appoggiato ben fessurato. Pochi metri e si raggiunge la visibile e comoda sosta, su 3 spit. 30m, VI
L5 – Salire una corta fessura a dx (eventualmente BD N.4). Proseguire per un corto camino che si allarga e dal quale si esce a dx. Si raggiunge una forcelletta, dove si rinviene una sosta su 2 spit in comune con la via Majorette Thatcher. 30m, VI
Volendo raggiungere la cima del Pilastro Rosso si può continuare per un bel diedro con spit alla base, a cui seguono 2 lunghezze sulla cresta o in prossimità ad essa.
Noi siamo scesi anche a causa del meteo incerto
Doppie (unire due corde e fermarsi ad ogni ancoraggio di calata!):
1. 30m circa fino ad un ben visibile terrazzino.
2. 30m seguendo la fessura di sx faccia a valle, fino ad una sosta appesi
3. 35m fino ad un comodo terrazzino.
4. 50m fino alla base
Serie di friend dal blu piccolo al blu grande + un friend micro. Conveniente raddoppiare viola, verde, rosso, giallo e portare un numero 4. In alternativa portare dadi medi