Arrampicare al Bric Pianarella è altra cosa che arrampicare sulle altre strutture di Finale. Non che l'ambiente sia molto più severo, anche se l'esposizione a settentrione contribuisce alla differenza, ma la maggiore lunghezza e il generale maggior impegno richiesto fanno del Paretone una meta meno frequentata delle altre. A metà parete sembra proprio di essere... 'in parete', fatte salve le debite proporzioni

cit. Alessandro Gogna, in "Cento Nuovi Mattini"

Via stupenda, il cui simbolo è rappresentato dall’esposto traverso mediante il quale gli apritori Gianni e Lino Calcagno insieme a S. Casaleggio, F. Dotti e G. Crescimbeni nel 1977, hanno risolto il problema del superamento della zona delle grandi erosioni, caratteristica del paretone del Bric Pianarella. Si tratta di alcuni brevi passaggi ben protetti, ma che a molti incutono timore per il vuoto che ci si trova sotto alle scarpette.Tutta la parte alta della via è caratterizzata da una bellissima arrampicata su roccia ideale e dalle mille forme, impegnativa dal punto di vista sportivo, ma ben attrezzata. Non si può dire altrettanto dei primi tiri, discontinui e su roccia sporca, che però vale la pena di percorrere per potersi godere tutto il resto.

 

Nonostante la fama di questa linea, vi abbiamo trovato una roccia molto porosa, quasi ovunque senza segni di usura (unico passaggio consumato si trova nel tratto prossimo alla via Fivy, probabilmente utilizzato come variante alla stessa).Pur avendo percorso questo itinerario in un fine settimana di ponte non vi abbiamo trovato altre cordate, al contrario delle classiche più facili Vaccari e Grimonett che lo stesso giorno hanno goduto di maggior favore da parte dei climbers.Come noto, la parete è esposta ad ovest e quindi è preferibile una frequentazione mattutina già nelle mezze stagioni.Considerando che tutte le vie che salgono il paretone del Bric Pianarella non sono molto lunghe, potrebbe essere naturale proseguire la giornata in una delle tante falesie del finalese. Una parete interessante e vicina su cui abbiamo scalato è la Placca dei Maleducati, che però prende sole al pomeriggio.


via Catarifrangente, descrizione della salita

Avvicinamento

Prendere il sentiero con bolli cai di fianco al capitello e seguirlo fino ad arrivare sotto la parete. Scendere un breve salto roccioso (corda fissa) ed attaccare immediatamente a sinistra di un albero, dove sporgono alcune radici con segni di passaggio. Alzando lo sguardo si noteranno i grandi tetti della zona rossa centrale. Sulla roccia si trova una scritta molto sbiadita Vaccari.10 minuti circa dall’auto


Descrizione dei tiri

1 - Oltre le radici e l’alberello si sale una placca (fittone) e si continua per diedrini e placche un po’ sporche, con rari resinati (indispensabili i friend e cordini per gli alberelli). Si sosta su comoda cengia alberata, dove ci sono 2 soste resinate vicine. 40m, 5b 2 - Dritto continuerebbe la via Menti Perdute. Traversare invece in leggera salita a sinistra, per terra e alberelli, evitando un primo camino (al momento da questo pende una corda fissa) e raggiungendo poco più a sinistra un altro diedro-camino con sosta resinata. 20m, elementare 3 - Salire il camino, ostico all’inizio e negli ultimi metri non protetti. All’uscita, diedro un alberello, si trova la sosta su resinati. 20m, 5c 4 - Dritti per muretto (5c) poi ci si inoltra in un boschetto e si superano alcuni saltini verso le grandi erosioni. Si obliqua a sx (cordone in clessidra) e su una cengia sabbiosa si traversa a sinistra fino ad una sosta con resinati-fix ed una catena alla base di un diedro. 40m, 5c  5 - Salire il diedro (5c) fino ad una cengia. Qui, pochi metri a sinistra, passa la via Fivy. Superare uno strapiombo ammanigliato, cui segue un difficile passo un po’ unto (6b). Più facilmente si raggiunge poco a dx, in una nicchia rossa, la sosta attrezzata. 25m, 6b

6 - Si notano resinati in alto (altra via) e a destra. Traversare a destra (cordone inizialmente non visibile) e poi ancora in obliquo per entrare in una placca. Salire, quindi traversare orizzontalmente in direzione del famoso traverso. Sosta a pochi metri da questo, presso una piccola concreta con 3 resinati. 25m, 5c-6a 7 - Scendere 1m e traversare su grosse prese, ma in grande esposizione (tante protezioni). Presso un cordone salire alla cengia soprastante e traversare agevolmente a dx (chiodi normali). Salire ad un’altra cengia e traversando raggiungere la sosta su fittoni. 25m, 5c 8 - Dritti per la bella placca a buchi, protetta a resinati e con qualche vecchio chiodo. Sosta in una nicchia. 20m, 6b+ 9 - Superato il tetto della nicchia si prosegue per una cannetta e si monta su una lista a sinistra (resinato+ch con cordone). Con passo delicato, aggirando a destra un punto liscio, si raggiunge la vicina sosta alla base di un diedro obliquo, appesi. 20m, 6c 10 - In obliquo con alcuni passo difficili (6c+ o A0), poi per diedro più facile, ma con un paio di punti dove può tornare utile un friend. 30m, 6c+ e 5b


Discesa

Ci sono varie tracce che traversano a sinistra nel bosco (faccia a monte), all’inizio in discesa. Noi rinveniamo una buona traccia un poco più in basso, dove degli ometti ci portano a risalire brevemente prima di continuare a traversare. Si esce su di un sentiero marcato, lo stesso seguito nell’avvicinamento, che porta rapidamente all’attacco e al parcheggio (30 minuti).

 Materiale14 rinvi; qualche friend fino a BD #2 (nessuno indispensabile)

per le informazioni più specifiche sull'arrampicata a Finale Ligure consultare la nota guida di  Marco TomassiniFinale Climbing • Arrampicate sportive nel Finaleseed. Versante Sud, 2011 o successive edizioni

le pareti di Finale

maggio 2015

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