Bella salita classica, aperta da Rudolf Fehrmann ed Oliver Perry Smith il 27 Agosto 1908, che sale lungo il caratteristico diedro tra lo spallone e la parete ovest. L’arrampicata, sempre tecnica ed elegante rimane su difficoltà “classiche” di IV+ lungo tutto il percorso, ad eccezione delle due splendide lunghezze centrali (tiri 5 e 6) in cui raggiunge il V grado. Roccia ottima ed in diversi punti anche usurata dalle numerose ripetizioni. Abbiamo avuto la fortuna di percorrere questa via in tranquillità, non trovandovi stranamente alcuna cordata, nonostante fosse ferragosto.
La salita è inconfondibile in quanto segue costantemente un evidente sistema di diedri che solca la parete sud del Campanil Basso, dalle ghiaie della Val Brenta fino allo Stradone Provinciale. Per salire in vetta è necessario proseguire per la via normale od un altra via. La chiodatura non è abbondante, perciò si deve far buon uso di protezioni veloci nelle frequenti fessure.
gruppo Brenta centraledifficoltàVsviluppo450 mt quota max2.877esposizioneSud-Ovesttempo5-6 oreappoggioRif. Tosa-Pedrotti, Brentei, Casineidata15/08/17
Proveniendo dal Rifugio Brentei in direzione del Rifugio Tosa-Pedrotti, in linea con lo Spallone del Campanil Basso, si scarta a sx per ripide e faticose ghiaie fin sotto le pareti. Si aggira a dx uno spigolo e si arriva in vista del diedro, che qui è a forma di rampa. Noi siamo partiti dal rifugio Casinei.
Tempo – 2 ore dal rifugio Casinei
L1 – Seguire il diedro/rampa. Presso un tettino con grosso chiodo, si può proseguire più verticalmente a sx. Sosta comoda su terrazzo. 55m, IV e IV+
L2 – Salire un breve camino ed il seguente bel diedrino. Per rocce facili ad un nuovo terrazzo. 30m, IV e IV+
L3 – Traversare a dx per entrare in un camino/diedro. Risalirlo (ch) scartando poi a dx per placca più articolata. Arrivati su di una cengia (20m) traversare a dx fin sotto un camino che più sopra mostra un masso incastrato. Sosta su spuntone. 40m, IV+
L4 – Salire il camino (passo di IV). Portarsi in pochi metri ad una sosta. 15m, IV
L5 – Verso sx ad un lungo diedro, che va salito tutto con bella arrampicata. Non fermarsi ad una scomoda sosta su pilastrino, ma uscire dal diedro più sopra. 45m, V
L6 – Ancora per diedro, qui più abbattuto e giallo. Si potrebbe stare anche più a dx in parete, ma il fondo del diedro propone un’arrampicata interessante. Sosta su cengetta con chiodi e cless. 30m, IV e V
L7 – Verso dx ad una zona gradonata (chiodi per sosta). Obliquare a sx per rientrare nel diedro, dove si sosta su chiodi. 25m, III
L8 – Salire un primo diedro, quindi il successivo della “fetta d’arancia”. Poco oltre 2ch si passa a sx, sul diedrino sul lato opposto di questo pilastrino giallo. Sosta chiodata in cima al pilastro. 25m, V
L9 – Obliquare a dx oltrepassando un tetto a naso. Noi proseguiamo per la fessura di fianco al tetto (forse si può seguire anche la successiva), che più in alto diventa un camino-fessura. Sosta in cima a dei grossi pilastri-lame staccati. 35m, IV+
L10 – Salire un camino giallo-nero, quindi ancora per camino (chiodi). Oltrepassiamo una sosta scomoda sulla placca e in pochi metri raggiungiamo una nicchia con sosta migliore. 35m, IV+ e V
L11 – Salire obliquando a dx, cercando i punti migliori (vari chiodi). Sosta chiodata. 30m, IV+ e IV
L12 – Salire alcuni metri sopra la sosta oltrepassando degli spuntoni. Si raggiunge una cengia sovrastata da una placca gialla sul cui lato dx c’è una lama con chiodi da sosta. Da qui 2 possibilità: dritti fin sotto i tetti gialli e quindi a sx ad uscire dalla parete, oppure come segue. Traversare a sx per cornice (III) e sostare nel fondo del camino (2ch o grossa cless). 30m, IV e III
L13 – Dritti per lama strampiombante e breve caminetto fino in cengia. Sosta su sassi incastrati. Una volta doveva esserci un foro da dove si passava con minori difficoltà. 15m, IV+
Discesa – Come per la via Preuss (vedi link sotto).
Tempo – 1 ora alla base
Materiale – NDA + una serie di friend fino al blu grande ed una di dadi.