La compatta parete del Monte Cavallo di Pontebba presenta diverse linee degne di nota, fra le quali spiccano alcune classiche come la bella via “dei Finanzieri”, aperta nel 1978 dalla fortissima cordata Lomasti-Ceccon e la “Gocce di Tempo”, splendida realizzazione di Mario di Gallo (insieme a G. Missoni) del luglio 1984.
Aperta nel 1995, poco meno di dieci anni dopo, dallo stesso Di Gallo insieme a Pier Paolo Pedrini, “Viaggio ad Uqbar” rappresenta, non solo la conferma del brillante senso estetico di Di Gallo, ma ad oggi, anche una delle vie, aperte in stile classico, più difficili della parete.
Pur salendo a pochi metri di distanza della “Guerrino di Marco” e presentando un percorso non sempre logico, ma votato alla ricerca della difficoltà, la scalata, non solo mantiene una sua propria individualità, ma corre varia e fluida, alternando fessure, diedri e placche di aderenza su uno splendido calcare carnico di – più che – ottima qualità.
gruppo Aip-CavallodifficoltàVI, VI+, pp. VII-sviluppo460 mt quota max2.239esposizioneEsttempo6 orecartografiaTabacco 018partenzaEx caserma Finanzadata02/07/17
La vicinanza della più facile Guerrino di Marco concedono a Viaggio a Uqbar una scalata “sicura” anche in condizioni di tempo mediocre, con un’eventuale possibilità di ritirata o ripiego in diversi punti. La chiodatura è sufficiente e ben protetta nei passaggi più difficili, inoltre la ricchezza di fessure, anche sui tratti in placca permettono una buona proteggibilità a friends.
La placca del quinto tiro, per continuità, ci è sembrata il tratto chiave, mentre il passaggio di VII- più in alto è piuttosto breve e non ci ha dato troppe preoccupazioni.
Siamo saliti in due cordate, una delle quali sul tiro d’uscita ha erroneamente optato per quella che sembra essere una variante dell’originale, di difficoltà simili, e che qui riporto per completezza.
Il primo tiro di corda viene solitamente salito anche da coloro che si apprestano a percorrere la Di Marco.
Noi abbiamo utilizzato lo schizzo della guida “Alpi Carniche, Alpi Giulie” ed. Alpine Studio 2016, ove si trovano anche le relazioni delle altre vie della parete Nord-Est del Monte Cavallo di Pontebba.
Per approfondire la storia alpinistica di queste pareti si consiglia inoltre la lettura del racconto “Verso una realtà separata” sul blog di Rampegoni.
Dalla Casermetta sulla strada per Passo Pramollo si segue il classico sentiero per il Monte Cavallo – ferrata Contin, entrando nell’ampio Vallone del Winkel.
Si abbandona il sentiero in linea con la parete, da dove va risalito il pendio d’erba e ghiaia fino all’attacco, che si trova nel punto più alto del ghiaione, a destra di una grotta gocciolante.
Tempo – 45 min
L1 – Salire per parete raggiungendo un diedro fessura (IV). Salirlo (V+), proseguire a dx in obliquo per erba ed un risalto, sostando presso un golfare alla base di un diedro, 40m
L2 – Superato uno strapiombo (IV+) si continua per il canale/diedro (IV), poi per rocce facili fino ad una cengia erbosa sotto alla successiva parete, in linea con un diedro ben riconoscibile. Sosta su 1 golfare, 40m
L3 – Dopo il primo difficile passaggio (VI, 1ch) si continua più agevolmente per il diedro (V+, 1ch ed 1 dado incastrato). Se ne esce a sx e superata una zona più facile si imbocca un nuovo diedro camino, con tratto più impegnativo in uscita (V+). Sosta comoda su 1spit (da integrare con friend), 50m
L4 – Aggirare a sx ed all’esterno una grossa lama, quindi proseguire obliqui in discesa per una cornice 3m (roccia instabile). Rimontare una fessurina che si inoltra in placca (2ch), poi con passo delicato in placca (VI, 1ch) si esce su una nuova cornice discendente, che si segue per 5m in direzione delle fessure della via Di Marco. Sosta su 2ch, 30m
N.B. in caso di necessità si può raggiungere suddetta via presso una sosta a spit (10m, IV), utile anche per ritirata
L5 – Tiro chiave – Dai 2chiodi si sale dritti in placca, quindi si tende a dx in direzione di un cordone lungo. Dopo un passaggio delicato presso dei buchetti di erosione (VI), si rinviene un primo spit. Da questo salire per portarsi in linea con lo spit successivo, da dove scende il cordone. Traversare a dx sfruttando due fessure oblique: una per le mani ed una per i piedi (VI+). Seguire poi la fessura bassa che va ad aggirare uno spigoletto stondato (V+). Va poi risalita una placca (VI, 2ch) per raggiungere una nuova fessura obliqua che porta pià facilmente in sosta a dx. Sosta su 1spit+1ch, 50m
L6 – Salire per le lame sopra la sosta (V), quindi proseguire per il bel diedro soprastante (V+, 2ch). Uscire a dx su terrazzo e proseguire per un colatoio semplice. Si va a sostare presso una cengetta erbosa 10-15m più sopra, 40m
L7 – Con percorso non obbligato si risale la paretina sopra la sosta o poco a dx. Assecondare poi delle rampe con andamento obliquo a sx. Sostiamo presso spuntoni poco prima di una strozzatura. 50m, IV e III
L8 – Superare la strozzatura (p.V) e continuare ad obliquare puntando al bordo sx dell’enorme tetto soprastante. Da uno spigolo erboso, traversare a sx sotto ad una placca e sostare comodamente su 2spit+1ch, 30m
L9 – La via Di Marco prosegue per le fessure sopra la sosta, dove si vede un cuneo. Portarsi poco a sx presso degli spuntoni, quindi salire dritti in placca sfruttando delle lame fino ad 1ch (2-3m di VII- senza protezione in partenza). Salire obliqui a sx e girare uno spigolo (VI), quindi dritti per una breve fessurina verticale (V+). Da qui il terreno si abbatte e conviene cercare un punto dove sostare comodamente. Noi proseguiamo forse troppo, con leggero andamento a sx, sostando su spuntoncini ed 1ch (tolto), 55m
L10 – Portarsi a dx su zolle erbose miste ad erba. Si va a dx a salire un pendio senza difficoltà (II) sotto l’ultimo salto di parete, in direzione di uno sperone, senza però salire in cima. Sosta su 1spit, 30m
L11 – Dritti sopra allo spit a prendere delle lame che formano fessure. Ancora dritti ad una bella lama quasi orizzontale, che va seguita a sx per poi montare sopra ad un pilastrino (2ch in cima). Salire dritti per la placca verticale ed atletica (VI+, 1ch) fino ad una fessura obliqua a dx. Seguirla portandosi sotto ed in linea con un piccolo tetto, che si raggiunge per fessurina/lista verticale tecnica (1ch). Superare un passaggio non semplice (VI+) e proseguire in diedro, questa volta su roccia mediocre. Si esce dalla parete su terreno piuttosto scadente, dove si deve attrezzare una sosta (noi: spuntoncino+1ch+1friend). 50m, IV, VI+, VI
L12 – Liberamente per il pendio con zolle e rocce instabili fino alla cresta sommitale, 70m, I-II
La discesa dal monte Cavallo di Pontebba è piuttosto semplice. Dalla cresta erbosa di uscita si scende leggermente ad una sella prativa. Da qui si può passare per la ben visibile cima, oppure tagliare i prati e le ghiaie in piano, innestandosi direttamente sul sentiero che conduce alla ferrata Contin. La si percorre sino alla forcella con la Torre Clampil e da qui proseguendo nel canale a destra si riprende il sentiero di avvicinamento
NDA + una serie di friend dal blu piccolo al blu grande, oltre ad una scelta di dadi e 5 chiodi. Eventualmente, anche se non indispensabili, un numero 4 ed un microfriend