La parete sud-ovest della Seconda Spalla è una delle pareti più frequentate del Gran Sasso. L’avvicinamento avviene per sentiero attrezzato, la parete è soleggiata e gli itinerari sono solitamente “preparati”. Questo ha fatto si che oggi le linee “salibili” siano moltissime. Vista sulle guide la parete appare come una ragnatela di tracciati. E molti itinerari ugualmente frequentati passano a pochi metri uno dall’altro.
La via “Aquilotti ’75”, aperta dalla guida “storica” Lino D’Angelo, insieme a Enrico De Luca, il 10 settembre 1975, è una delle più classiche e ripetute, svolgendosi per gran parte per logiche e divertenti fessure. Fa eccezione il traverso nella parte alta, un buon VI grado su roccia compatta, e la difficile fessura di uscita, un tratto comunemente salito in artificiale. Grazie ad alcuni spit, oggi i passaggi più difficili risultano meno impegnativi e in parte fattibili in A0.
Soste preparate con spit. Attenzione in alcuni punti dove la via viene intersecata da altri itinerari, come la via “Immaginazione al Potere” di Iannilli-Borelli.
gruppo Gran SassodifficoltàVI e A0/A1sviluppo200 mtquota max2.385tempo2 orepartenzaPrati di Tivodata22/08/16
Da Prati di Tivo per salire a “La Madonnina” è possibile prendere la funivia (prima corsa ore 8.30) oppure percorrere il sentiero dell’Arapietra, tramite il quale si raggiunge la stazione a monte della funivia in circa 30 minuti. Per prendere questo sentiero è necessario svoltare a sinistra dal piazzale di Prati di Tivo e seguire la strada prima asfaltata e poi sterrata che sale alla così detta “Selletta”. Si parcheggia al suo termine, dove inizia il sentiero, ben visibile.
Salire per la larga strada sterrata ed al primo tornante deviare a dx tralasciando il sentiero per il rifugio Franchetti. Questo è il sentiero Ventricini, non segnalato. Lungamente in piano tra i prati si passano in rassegna le pareti nord del Corno Piccolo, fino ad una forcelletta da dove iniziano gli infissi. Si scende in un canale, per poi risalirne un secondo che presenta passaggi attrezzati più impegnativi. Proseguire valicando la forcella e continuare fino a quando il sentiero non ricomincia a salire. Attacco presso una placca con 2 chiodi visibili a pochi metri da terra, in linea con una serie di logiche fessure.
L1 – Salire la placca (2ch) ed uscire tendendo a sx, raggiungendo una fessura. Superare una lama (1ch) e continuare lungamente per l’evidente fessura soprastante (cordino di acciaio, clessidre). Sosta comoda presso uno spiazzo, con spit. 55m, V e IV
L2 – Raggiungere la fessura di sx, montando sopra una prima lama. Obliquare a dx per fessurina (2ch) e sostare non molto comodi su 2 spit. 25m, IV+
L3 – Prendere la prominente lama di sx (1spit sul breve passaggio in traverso) e risalirla tutta con bei passaggi (1ch, 1 cavetto). Si percorre anche un breve camino più facile a sx e si sosta comodamente su cengia. 40m, VI-, V+ e IV
L4 – Traversare in cengia a sx (ev.sosta su 2ch), poi proseguire per logico diedro uscendo a sx su di una nuova cengia. 40m, IV+
L5 – Salire verticalmente una placca con buchi (1ch, poi 1 spit). Conviene andare oltre lo spit e traversare alti (1spit con cordone). Continuare la traversata a sx fino ad una lama da dove le difficoltà calano (1ch). Traversare orizzontalmente (2ch), oltre un muretto, montare su di una cengetta con un masso che era ben visibile anche dalla precedente sosta. 40m, VI e IV
L6 – Seguire brevemente una fessura a sx, uscire in placca e seguire delle fessurine su di una scaglia a sx. Ancora per placca ad una rampa sotto gli strapiombi. Noi sostiamo comodi su su cless+dado, ma poco più avanti si trova anche una scomoda sosta a spit. 20m, III+
L6 – Salire la placca adagiata (2ch) fino alla sosta a spit, traversare 2m a dx per prendere una evidente fessura strapiombante (1ch + 1friend incastrato con cordone). Dopo un primo passaggio, 1spit. Il successivo difficile tratto è fattibile in artificiale solo incastrando un friend (ad es. il verde). Ancora 2ch ravvicinati assicurano una placca, cui segue una nuova lama-fessura da proteggere. Brevemente in vetta. 30m, IV+, A0/A1 (VII?), V+
Si percorre la cresta e poi una cengia per entrare nel Canale Bonacossa, sul versante opposto a quello di salita. Si scende per questo, con vari passaggi di I e II grado. Un masso incastrato va superato passando nel cunicolo da esso formato. Subito dopo c’è un breve salto che può essere evitato sfruttando un cordone per doppia (5-10m). Il canale sfocia in prossimità dello Spigolo delle Guide alla Prima Spalla. Con il sentiero battuto, si ritorna al Ventricini.