Cima Wilma, via Solleder-Kummer

La Cima Wilma fa parte del classico paesaggio intorno al Rifugio Pradidali, con la sua parete ovest ricca di itinerari su buona roccia. La nostra scelta ricade sulla via di Solleder e Kummer (apritori anche di una nota e meravigliosa linea sul Sass Maor), perfezionata da una variante diretta d’attacco. Si rivelerà una scalata piacevole, su roccia molto buona, senza passaggi particolarmente difficili, adatta ad una giornata da passare in tranquillità. La discesa avviene con molte corde doppie ben attrezzate.
Primi salitori: Emil Solleder e Franz Kummer, il 5 settembre 1926; Vittorio Montagna e Sergio Biasioni, 12 agosto 1962 per la variante iniziale

gruppo Pale di San MartinodifficoltàIV+sviluppo280 mt quota max2.782tempo3h appoggiorif. PradidalicartografiaTabacco 022data06/08/16

Avvicinamento

Dal rifugio Pradidali scendere nel catino ghiaioso sotto Cima Canali e come per la classica Buhl si segue una traccia in salita sulla sinistra di una fascia di roccette. Si insiste in direzione della Cima Wilma e si raggiunge il punto più basso della parete. Noi decidiamo di attaccare lungo una variante, direttamente sulla linea di calata della discesa in doppia, vale a dire presso una colata nera/colatoio.

Tempo – 30 min dal rifugio

Descrizione dei tiri

L1 – Per un diedrino ad uno spuntone (vecchio cordone), quindi a dx ad una sosta per calata, poi si evita a sx un piccolo strapiombo e si prosegue lungamente per un colatoio di roccia slavata. Sosta attrezzata per calata. 50m, IV e IV

L2 – Ci si innesta sulla via normale. Salire pochi metri e poi seguire a sx un agevole camino-canale. Sosta su chiodi per calata. 40m, III+

L3 – Tralasciare un ometto a dx e la rampa della normale a sx. Risalire invece brevemente il fondo del canale ed appena possibile scalare una placca verticale sulla dx salendo un po’ in obliquo a dx (1ch). Quindi dritti ad una cornice dove si può sostare su 1ch, da integrare (+1ch, tolto). 50m, IV e IV+

L4 – Oltrepassare lo spigolo di dx (IV) e poi obliquare fino a raggiungere dei canali più facili, che portano all’inizio del diedro verticale formato dalla Punta Gretl. 50m, IV e III

L5 – Si potrebbe convenientemente salire il camino di sx. Noi scegliamo di iniziare nel camino di dx per una decina di metri (1ch), per poi spostarci a sx e seguire il camino verticale e meno ombroso. Sosta su 2ch un po’scomoda. 40m, IV+ e IV

L6 – Dritti per il camino. Sosta presso uno spiazzo, con spuntone. 50m, IV e III

L7 – Ancora per il camino. Al suo termine, passiamo sulla dx per salire le poche rocce che ci separano dalla cresta sommitale.

Tempo – 3 ore

schizzo pdf

Discesa

Avviene in gran parte in corda doppia.
Dalla cima si seguono delle tracce per una cengia, quindi per un canale e per un breve salto in discesa si raggiunge una bancata ghiaiosa. Senza mai alzarsi di quota, si va verso il bordo della parete dove si vedono disposti alcuni ometti. Si segue una esposta cengetta, gialla all’inizio, rinvenendo preso un primo cordone per doppia (facoltativo). Tutte le doppie sono disposte in modo da poter utilizzare una corda da 60m.

CD1 – stando a dx faccia a valle, brevemente fino alla prima calata con maillon

CD2 – ancora stando a dx del canale

CD3 e seguenti – si segue pressapoco il fondo del canale/rampa, raggiungendo le soste utilizzate in salita. Ci si cala lungo il primo tiro con 2 doppie sfruttando un ancoraggio a dx della linea di salita.


Materiale

NDA più qualche chiodo per le soste

per un po' di Gulasch in più

di Marco Pettenò

leggi il racconto