Il libro di vetta riporta solo 18 firme dal 2006, la prima di quest’anno è la nostra. Non credo sia una cima così poco frequentata, viste le basse difficoltà per raggiungerla e il buon panorama dalla vetta.
La nostra escursione, oltre al raggiungimento della cima, include la risalita del Vallon delle Lede, lo scavalcamento della Forcella delle Sedole e quindi la discesa sul versante opposto, cioè per la Va Pradidali.
gruppo Pale di San MartinodifficoltàEE, I gradodislivello1280 mquota max2.580appoggiobiv. MinaziopartenzaMalga Canalidata19/06/11
Nel complesso risulta un buon giro ad anello, anche se i due canaloni che si incontrano dopo la forcella sono scabrosi e rovinano un poco la giornata.
La via normale che abbiamo seguito non corrisponde totalmente a quella riportata da Visentini o quella nel sito caserebivacchi; ad ogni modo si trovano numerosi ometti e le difficoltà non vanno oltre il I grado.
Dal parcheggio del Rifugio Treviso si sale per sterrata e presto la si abbandona dove a sinistra c’è l’evidente bivio segnalato per il bivacco Minazio. Ci si stacca quindi con una sterrata da boscaioli e poi per sentiero in mezzo ad un bel bosco. Traversando lungamente a nord si oltrepassano dei ruscelli ed in seguito si sale ripidamente per stretto sentierino. Fuori dal bosco si apre il Vallon delle Lede, con vegetazione di colpo mutata, fatta di bassi erbusti come gli immancabili mughi. Saliamo per sentiero su ghiaie ed in pochissimi tratti bisogna “metter giù le mani” su roccette (I). Dopo un prato con lame di roccia affioranti giungiamo su un colle dove c’è il bivio per il bivacco Minazio. Fin qui 1h30′.
Scartiamo a sx per “le Sedole”. Per prati con bolli rossi e ometti aggiriamo la base del Sasso delle Lede e passiamo praticamente in vetta alla tozza “Pala Rumego”. Per prati sempre più silenziosi sotto la Cima delle Sedole ed il Campanile d’Ostio raggiungiamo la Forcella delle Sedole (indicazioni). Molto meglio fare qualche metro e salire sul vertiginoso colle appena a sud.
Tempi – 1h dal bivio e 2h30′ in totale
Dalla Forcella ci si abbassa a Nord tra grossi massi verso la nostra cima. Noi scegliamo di risalire il canale più a sx, eventualmente si può iniziare a salire per la più solida china erbosa ancora più a sinistra. Il canale va salito quasi tutto, solo prima di un salto si esce logicamente sulla dx (ometti) per una cengia ed una rampa. Dopo questa si ritorna verso sx e si continua per una cresta. Ancora a sx dietro lo spigolo si sale un breve canalino e si traversa a sx una placchetta di neanche II grado (oltre questa un cordone per eventuale, un poco inspiegabile, corda doppia). Si prosegue per una cresta fino a giungere un po’verso dx ad un largo canale con un evidente bivio. Non salire a dx (più difficile) ma risalire il canale con roccette e zolle a sx, fino alla cresta che collega antecima Est e cima (ad W). Verso sx per cresta, a piacere, fino all’ometto di vetta. Si può salire anche l’anticima con rocce di I, forse II scarso in un passo, in cima alla quale sta un altro cippo trigonometrico.
Tempo – credo che la media sia di circa 1 ora (impiegati 30minuti, ma di buona gamba!)
Intanto ri-scendiamo alla Forcella per la stessa via normale. Da questa si prosegue pochi metri ad W per prato fino ad un cambio repentino del sentiero: inizia qui il primo canale detritico. Risulta attrezzato sui bordi, forse per permettere il passaggio anche in caso di neve persistente. Comunque scendiamo questo canale quasi sempre seguendo il cavo metallico, fino ad uscire sulla ripida banca erbosa sotto la Pala Canali. Traversiamo su questa banca sfilando sotto le pareti, nel complesso anche in salita, fino ad un secondo canalone. Dopo un tratto attrezzato con cavo ed alcuni tronchi si scende per rocce rotte, sicuramente per escursionisti esperti. I bolli invitano a passare per roccette evitando le ghiaie, spesso compattate dalla neve. Di fianco ad un masso ritroviamo un tratto di cavo, poi niente e quindi bisogna sapersi arrangiare con qualche passaggio di I grado. Usciamo finalmente dal canale, direttamente sul sentiero che scende dal Rifugio Pradidali presso alcuni tornanti su di un pendio erboso. Per l’evidente e facile sentiero, sempre più agevolmente, ripieghiamo verso valle.
Dove si traverserebbe il torrente verso la partenza della teleferica si gira invece a sx, per un ponte, e si segue lungamente il sentierino che riporta al parcheggio del Rifugio Treviso per la Malga Canali (aluni brevi tratti in salita).
Tempo – contare circa 1h30 per scendere fino al sentiero del Pradidali ed altrettanto tempo per tornare al parcheggio