Bel giretto ad anello su di una montagna panoramica e facile.
Il Monte Migogn domina sopra Caprile e caratterizza lo scenario dell’ormai conosciuto paese di Laste. I suoi pascoli devono esser stati sfruttati intensamente in epoca anche non troppo remota, come testimoniano le opere rurali che ancora si trovano sparse per il monte, come ad esempio il “Tabià del Lof” oppure l’ancora attiva Malga Migogn.
gruppo MarmoladadifficoltàE, tratto di I, evitabiledislivello1000 mt c.a.quota max2.389appoggiorif. Migondata31/07/11
Il sentiero dell’andata è il più rapido e ripido per guadagnare la cima. Consigliabile solo se inserito nel contesto della traversata o di un giro ad anello, altrimenti meglio salire da Capanna Bill (lungo la strada per il Passo Fedaia) o al limite per la Malga Migon. Non manca comunque di qualche bel tratto, come i pascoli della parte alta. Di creste invece se ne vedono ben poche, dato che è proprio dalla cima del Migogn che iniziano quelle più interessanti.
In discesa ho scelto il sentiero abbastanza recentemente segnalato del Ru de la Sela: è ambientalmente molto interessante, peccato però che abbondi l’erba alta. Qui più che sugli altri sentieri si possono trovare marmotte e camosci. Curiosa anche una “stele” che emerge dal sentiero, le cui iscrizioni non sono ben decifrabili. Ho intrapreso la salita un poco di corsa, quindi i tempi sono da prendere con le pinze…
Dal paese di Laste si sale per strada asfaltata fino a Ronch, dove c’è una panchina a 5 stelle, oltre ad una fontana ad un parcheggio.
Si segue la strada forestale sulla sx della piazzetta, su cemento e poi erba. Si passa sotto alle pareti del Sass della Murada ed infine entrati nel bosco si raggiunge la strada sterrata che sale al Rifugio Migon (raggiungibile in automobile!).
Subito a sx si stacca il nostro “Sentiero delle Creste” indicato da segnavia CAI con colori invertiti. Da qui si sale molto lungamente seguendo alcuni costoloni erbosi con bassa vegetazione, per sentiero ripido che porta progressivamente verso sud. Finiti gli alberi si entra in un largo vallone di prati. Con vari zigzag si risalgono anche questi, magari sotto al sole, fino ad una sella prativa da dove si vede la Marmolada e le creste del nostro monte.
La prima cima (“Pala di Mezzo”) viene salita con intelligenti svolte, ma faticosamente. Senza perdere metri si raggiunge poi la cresta erbosa frammista a rocce della massima cima. Con quest’ultimo, faticoso, strappo si merita la croce di vetta.
Panorama ottimo che si estende fino alle Alpi austriache.
Tempo – 1h40′ da Laste (sono 1000m di dislivello, basatevi su questo)
Si continua per la cresta, poi si scende ad un avvallamento con indicazioni. La “variante facile” potrebbe far risparmiare qualche metro se si sceglie di tornare per il sentiero successivamente descritto, si perde però uno dei tratti più caratteristici della gita. Saliamo quindi su per una crestina di roccia con segnavia, esposta ma sicura (I grado al massimo). Raggiungiamo più avanti anche un altra cima quasi all’altezza del Migogn. Scendiamo per la cresta-pendio fino ai ruderi del Tabia del Lof (“Fienile del Lupo”, riferito però ad una persona). Caliamo a dx per il sentiero che indica la Variante Facile e dopo pochi metri tralasciamo il sentiero per la Malga Migon per scegliere invece quello che indica “Laste – Pian della Leda” (il Pian della Leda è dove sorge il Rifugio Migon) e “Variante facile”. Ora per un bel tratto si scende per un caratteristico vallone, con una frana di grossi massi tra cui sccorazzano le marmotte. Si oltrepassa anche un muretto di sassi che quasi certamente divideva i confini dei pascoli. Purtroppo la traccia in seguito si perde un poco tra gli erboni. Comunque si deve tendere a dx, oltre il ghiaione. Scesi per un tratto erboso trovo conveniente poi infilarmi nel greto quasi asciutto del torrente, evitando così spiacevoli incontri con le vipere (vista una piccola). Un albero tutto spezzato palesa la ripresa del sentiero, sulla dx. Si traversa con questo (segni, paletti) verso dx per poi riprendere a scendere lungamente per prati. Si oltrepassa anche la stele descritta nell’introduzione, quindi si giunge ad un prato più in piano da dove il sentiero continua a dx. Un poco più speditamente grazie alle erbe meno alte si scende nel bosco fino al Rifugio Migon.
Seguendo la strada bianca si ritorna nel punto in cui ha inizio il Sentiero delle Creste. Da qui all’auto come all’andata.
Tempo – 1h45′ dalla cima