Roda di Vael, via Rizzi

Bella via, su una parete estetica e solare, salita il 13 agosto del 1947 da G. Rizzi, R. Finker e F. Pederiva.
La Roda de Vael è famosa per la “Parete Rossa” che si affaccia sui prati di Carezza, ma anche la sua parete est ha un certo fascino, dato comunque dalla sua verticalità e dalla roccia molto più invitante.
La via si sviluppa poco a destra del centro della parete. All’inizio segue un diedro orientato a nord, a sinistra di un enorme arco di strapiombi gialli. Nella parte superiore sale per placche omogenee, obliquando tendenzialmente verso destra, fino ad uscire in vetta.
La roccia è spesso ottima, e comunque ripulita dai passaggi (fare attenzione sul primo e sull’ultimo tiro). La chiodatura è completa alle soste (almeno 2ch, spesso anche con cordino) e sufficiente lungo i tiri, in particolare nel tiro del diedro.

gruppo CatinacciodifficoltàIV, tiro chiave V+sviluppo465 mt + 100 mt (uscite) quota max2.086tempo4 ore e 30'appoggiorif. Paolina e Roda de Vaelpartenzarif. Paolina, 2125mdata12/08/09

Avvicinamento (soprattutto) e discesa sono comodi, specialmente se si prende la seggiovia.
Ottima la relazione Sassbaloss. Da segnalare una variante che evita il diedro e che rende la via più facile (Nel secondo tiro, dopo circa 10-20m, si esce in parete a sx senza continuare per il diedro)


Descrizione dei tiri

L1 – Si supera un primo risalto fino ad un terrazzo detritico (possibile sosta su spuntone). Si rimonta una fessura-rampa obliqua verso dx (1ch in alto) fino ad una sosta su terrazzo, in vista di un lungo diedro. Sosta su 2ch. 55m, III e IV

L2 – A destra si entra nel diedro e si sale fino ad un buon terrazzino. Sosta su 2ch. 35m, IV

L3 – Dapprima rimontiamo una lama a sx e quindi ci portiamo nel diedro già 10m sopra la sosta (1ch con cordino). Da qui si sale il diedro, per 25m impegnativi. Come protezioni si trovano: un sasso incastrato, 2ch appaiati, 1ch e 1clessidra vicini. In qualche punto è possibile riposarsi un po’incastrati. In un tratto noi abbiamo arrampicato sulla faccia dx. Non abbiamo integrato ma si possono usare comodamente i friend. Dopo una breve parte facile si esce a sx, dove si sosta vertiginosamente sopra il diedro, su 2ch+1cless. 40m, V+

L4 – All’inizio si passa a sx, ma poi ci si riporta sopra la sosta e per placche di buona roccia si sale obliquando leggermente verso sx, fino ad un terrazzo dove si sosta su 3ch.All’inizio si passa a sx, ma poi ci si riporta sopra la sosta e per placche di buona roccia si sale obliquando leggermente verso sx, fino ad un terrazzo dove si sosta su 3ch. 25m, IV

L5 – Sempre su placche: si traversa brevemente a dx e poi si sale obliquando verso destra. Si trova anche una clessidra con cordino. Sosta su un terrazzino che sembra su uno spigolo, su 2ch. 35m, IV

L6 – Traversare decisamente verso destra (10m), quindi in obliquo sempre a destra seguendo la roccia più appigliata. Ora si deve ritornare a sinistra ad un diedro obliquo (1ch prima e 1cless dopo). Sosta nel diedro, in una sorta di nicchia, su 2ch+1cless. 40m, IV

L7 – All’inizio salire leggermente verso destra e poi tornare un po’a sx, sempre per placche appigliate. Si deve arrivare sotto degli strapiombetti gialli, a sinistra e più bassi di un diedro. Sosta su 2ch. 50m, III e IV

L8 – Si traversa bassi a destra (1ch in fondo), quindi dritti in placca verso un diedro (1ch). Rimaniamo sulla placca alla sua sx e usciamo su rocce più adagiate che poi diventano un pendio detritico. Dopo 10m sostiamo su clessidra per terra. 50m, IV, IV+ e poi facile

L9 – Sui detriti andiamo a sx a prendere una parete nerastra. La rimontiamo tutta pressoché dritti o poco a dx. Usciamo su rocce più facili e ancora su detriti, stavolta andando verso uno spigolo erboso a sx. Sosta su spuntone. 60m, IV e I

Brevemente ed elementarmente alla croce di vetta.
Tempo – 4h30′

Avvicinamento

Noi scegliamo di prendere la seggiovia che da Carezza porta al rif.Paolina (nel 2009: apre alle 8 e costa 10euro A/R).
Dal Paolina si segue un sentiero a destra che contorna a sud gli spalti della Roda di Vael. Pressapoco in piano si giunge al rif.Roda de Vael (30minuti). Da qui ci sono due possibilità:

1 – Come abbiamo fatto noi – si continua per il sentiero in piano fino a vedere in alto la parete e la via. Dunque per ripida e faticosa costa erbosa si raggiunge direttamente l’attacco (30minuti dal rif.Roda de Vael).

2 – Come è più comodo – si segue un sentiero in salita (“Torre della Finestra”?). Ad un bivio si tralascia a sinistra il sentiero che porta alla ferrata del Masaré e si segue invece un sentiero a destra, spesso in piano, che costeggia a est delle pareti (è anche il sentiero che abbiamo seguito in discesa). Quando questo piega in salita a sinistra, verso un canalone, si prosegue invece dritti e in piano, su tracce. Si raggiunge così la parete, che è lì di fronte.

Si attacca poco a destra di un canale detritico (tracce) e circa 20-30m a sx di grandi strapiombi gialli.
Tempo – 1h dall’arrivo della seggiovia


Discesa

Decidiamo di scendere per il versante sud-est della nostra cima (verso il rif.Roda de Vael). Quindi si segue un sentiero che più avanti presenta dei tratti attrezzati e pure una scaletta. Senza scendere ad un intaglio in un canalone (più in là il sentiero risale ad una sella erbosa), scartiamo a sinistra, seguendo i segni rossi e il cavo metallico. Si scende quindi tutto il canalone, segnalato, e si passa sotto le pareti di una bella torre con largi camini. In piano su prati e con ancora poca discesa si giunge infine al rif.Roda de Vael. Da qui si torna alla seggiovia con il sentiero dell’andata.
Tempo – 1h30′ dalla cima alla seggiovia


Materiale

NDA. Se volete integrare nel diedro servono friend grandi (dal camalot rosso in su)