Sass d’Ortiga, via delle Guide

Dopo la Timillero-Cappellari, ritorno alla parete nord per un’altra via del Ghigno, aperta nel ’74 con i Depaoli. I commenti nelle guide di Scalet e di De Franceschi promettevano bene, descrivendola come una bellissima via. In realtà devo dire che “c’è di meglio”, ad esempio l’altra via Timillero appena citata. Questo perché la roccia è bella solo in alcuni tratti, la parte impegnativa breve e perché un lungo camino presenta un discreto strato di muschio verde. Molto bello il tiro in obliquo sulla gran placconata, come pure la seguente colata nera.

In via non si trova molto materiale. In effetti le prime due soste sono attrezzate ed hanno cordini di calata, le rimanenti sono scadenti e bisogna integrare. Durante la nostra ripetizione c’era una corda che evidentemente si era incastrata durante la ritirata di una precedente cordata. Al momento, è ancora lì.
Primi salitori: R. Timillero, C. Depaoli, G. P. Depaoli, 1974

gruppo Pale di San MartinodifficoltàV e VIsviluppo365 mt quota max2.634tempo6 ore appoggiobiv. MenegazzicartografiaTabacco 022data22/08/15

Descrizione dei tiri

L1 – Per rocce adagiate solcate da fessure si arriva ad una placca. La roccia è molto compatta, così saliamo un po’a sx giusto per piantare 1ch (tolto). Affrontiamo la placca in traverso obliquo verso dx, piantiamo un altro chiodo (tolto) presso una lama e raggiungiamo un terrazzino (1cless). Si sale pochi metri alla nicchia soprastante e si sosta su un ottimo spuntone con cordone, più scomodo, fuori e a sx della nicchia. 50m, III e V

L2 – Dritti ad una fascia di tetti con cengetta. Si traversa e si doppia lo spigolo di dx. Si continua in parete verticale leggermente verso sx (1ch), poi si prende un diedro che porta ad una cengia. Qualche metro più in alto e a dx si trova un ottimo spuntone (2m dopo, 2ch con cordini). 60m, V

L3 – Sopra la cengia si alza una placconata compatta. Dalla sosta ci si alza 2-3m, poi si obliqua verso dx (2ch, non subito però) mirando ad uno spuntone-lama non molto pronunciato. Da questo si sale verticalmente (1cless da passare) e poi in obliquo ancora a dx seguendo una lama-rampetta fino a sotto una fessura nera. Sosta su 1ch, da integrare. 30m, VI e V+

L4 – Si esce sulla dx 2m, a prendere una bella colata nera. La si risale (clessidre) fin nei pressi di un pilastrino. Forse la roccia migliore è a sx del pilastrino, ma dritti si trova 1cless e poi 2ch appaiati. Il muretto non è solidissimo ed impegna un po’. Comunque si monta poi in cima al pilastrino (spuntone) e si raggiunge poco sopra un lungo camino umido. Se ci si alza 2-3m nel camino si rinviene 1cless+1chiodo per sostare (integrare nel fondo). 50m, V e 1p.VI

L5 – Salire il camino “algoso” stando esterni, per due successivi risalti inframmezzati da una zona facile. Prima di una strettoia, si sosta su sasso incastrato (fettuccia). 30m, V

L6 – Entrare nello stretto camino per alcuni facili metri, poi l’ambiente si farebbe claustrofobico così conviene uscire sullo spigolo di dx. Il continuo del camino è un logico facile canale. Poi ad una cengia sulla sx ed oltre un risalto da arrampicare, si sosta su grosso spuntone su comoda cengia. 55m, III+

L7 – Per gradoni si raggiunge un diedrino formato da un pilastro sulla sx. Oltre questo si piega a dx e si percorre una cengetta fino a degli spuntoni. 50m, III+

L8 -Si segue un camino-fessura adagiato, poi si gira a dx in sentore di cresta. La si raggiunge e volendo si possono percorrere gli ultimi metri per uno spigolo stondato con fessura (IV+), oppure si scavalca semplicemente l’insellatura e si è su terreno facile. 40m, III+, IV+

Tempo – 6 ore

schizzo pdf

Avvicinamento

Per arrivare alla base della parete nord ci sono diverse possibilità. In un’altra occasione sono salito dal versante Val Canali, trovando non poche difficoltà nel canalone di Sant’Anna. Questa volta abbiamo scelto di salire dal versante agordino.

Da Domadore, sopra Sarasin, si raggiunge il Biv.Menegazzi (meno di 1h). Dietro al bivacco si prende il sentiero che porta sia alla Forcella delle Mughe, che ai Vani Alti ed al bivacco Reali – Croda Granda. Al bivio presso un grosso masso, si segue a dx per quest’ultimo. Con strette serpentine ed una traccia non sempre visibilissima si sale di fianco al canalone a dx del Sass d’Ortiga. Quando il sentiero piega decisamente a dx si entra nel canale e lo si risale tra grossi massi fino alla Forcella di Sant’Anna (I grado). Sul versante opposto, per sfasciumi si scende 50-100m di fianco alle rocce, oltre delle placche inclinate e appena oltre una fascia di tetti. Guardando la parete si è appena girato uno spigolo ed appare un pilastro con roccia più articolata e nera. Si vede già in alto un camino nero, riferimento durante la salita.

Tempo – 1h40′ dal biv.Menegazzi

NB è possibile che si debba attaccare più a dx, più vicini al camino Castiglioni. Ma la “nicchia nera” delle relazioni è qui


Discesa

Dalla vetta si seguono bolli rossi ed ometti che calano in versante est, lungamente per sentierino elementare, poi scendendo 2 tratti di arrampicata rispettivamente di II+ e II. Ancora per sentiero si raggiunge Forcella delle Mughe (1h circa) e quindi da qui, con sentiero segnato ma non comodissimo, si scende verso il bivacco Menegazzi e quindi al parcheggio.
Tempo –  meno di 1h alla Forcella + 1h al bivacco + 40′ alla macchina


Materiale

Chiodi (usato 1 universale ed uno verticale). Usate tutte le misure di friend dal grigio piccolo al blu grande


Vedi anche

Sass d'Ortiga, via Cappellari-Timillero alla parete Nord

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