Cima Canali, Fessura Buhl

Bellissima via che sale dritta una marcata fessura sul versante rivolto al Rifugio Pradidali (W). La via è la più frequentata della zona.
Aperta da H. Buhl ed R. Herweg il 15 luglio 1950. Data la lunghezza del percorso e dell’avvicinamento consiglio il pernottamento in rifugio. Roccia delle migliori e buona chiodatura, specie nel tratto chiave.

gruppo Pale di San MartinodifficoltàIV, V, V+sviluppo400 mt tempo6h (salita) + 6h (discesa)appoggiorifugio Pradidalidata14/07/07

Descrizione dei tiri

L1 – Salire le facili rocce diagonalemente verso destra dove si vede un diedro irregolare obliquo, II., Quando le rocce si fanno più ripide si vede la sosta con cordino blu. 40m, IV

L2 – Salire qualche metro verso destra per prendere un diedro giallo e grigio. Lo saliamo sul suo lato destro (ch) dove la roccia è ottima. In alto, da un passaggio viscido, si esce in strapiombo con grosso appiglio(ch). Tenersi ora a destra della fessura (ch) e salire alla sosta con cordoni su clessidre (forse è meglio sostare su una clessidra più a destra). 30m, IV+, 1pV, V-

L3 – Si sale liberamente la placca sopra la sosta. Quando questa si fa più ripida si rientra nella fessura, che in questo punto si fa camino (ch alla base) da fare in opposizione. Poco sopra si sosta su un terrazzino piatto. 25m, IV

L4 – Si risale poco più sopra sulla cengetta. A sx si prende uno dei due diedri obliqui (noi quello a sx) puntando alle rocce gialle. Ottima sosta su cengetta con molti chiodi. 20m, III+

L5 – Tiro chiave: Si sale facilmente i primi metri (ch), ci si sposta a dx di pochi metri sotto uno strapiombo con 2 ch e 1 cordino vecchio. Si supera il difficile passo in strapiombo (VI-) fino ad un punto dove ci si può riposare. Ora si deve risalire il lungo diedro di roccia giala e rossa. Questo presenta difficoltà non elevate ma sostenute con alcuni passi più difficili. Molti altri chiodi presenti, oltre ad un cordino in clessidra e altre clessidre. Usati 11 rinvii. Sosta su stretta nicchia con chiodi e cordone. 45m, IV+, VI-, V ppV+

L6 – Salire sopra lo strap della nicchia (noi da sx) con appigl bagnati (ch). Ci si porta più facilmente nella fessura-diedro e con arrampicata sostenuta si risale prima a dx e poi con buoni appigli in strapiombo si rientra nel camino. Poco dopo si trova la sosta con cordino. 30m pV, IV, V pV+

L7 – Si risale il camino con splendida arrampicata d’opposizione, facile e ben proteggibile. Sosta su comodo terrazzo con 1spit e 2ch. 30-40m, IV, pV

L8 – Salire direttamente in verticale per un diedrino con passaggio ad incastro. Una volta usciti si sale facilmente fino alla sosta con cordone sopseso in mezzo al diedro (comodo). 40m, V-, III

L9 – Rimontare la parete di sinistra uscendo sullo spigolo (ch). Continuare per ottima roccia fin sotto al tetto nero che chiude il diedro. Passare sulla parete opposta del diedro (2ch appaiati) e salire di forza lo strapiombo ben manigliato. Si sale più facilmente fino ad una grande caverna. Sosta su 2ch e cordino sul lato sinistro. 40m, IV+, pV, IV

L10 – Tiro delicato: uscire dalla grotta sul lato opposto. Ora si entra in un lungo camino, la prima parte salibile di schiena, poi è necessaria una buona tecnica d’opposizione. Non ci sono chiodi, solo alcune clessidrine. Sosta su spuntone e ch, in luogo umido con masso in bilico. 40m, IV+

L11 – Salire ancora sul lato destro fino a riprendere il camino. Quando questo diventa ripido e bagnato usciamo sulla sinistra grazie ad una lama (qui si nota una sosta sull’altro lato del camino). Si doppia lo spigolo e si risale per roccia ottima e appigliata fino alle rocce coricate sotto ad una cuspide. Sosta su spuntoni e clessidre (più in alto c’è una clessidra con cordino). Tra i 40 e i 60m, IV, pV, IV

L12 –  Salire facilmente per roccette fin sotto la cuspide dove è scritto “discesa”. 10m, II

Tempo – 6h

Avvicinamento

Dal rifugio si seguono le tracce che si calano nell’avvallamento tra il rifugio e la cima. Si risale un ghiaione e delle solide roccette fino all’evidente cengia. La si segue verso dx finché non si estingue e la parete appare più abbordabile


Discesa

Se non ci si sente sicuri è meglio procedere ancora legati

L13 – Scendere sul versante che da sul “Salame” per qualche metro e poi traversare lungamente seguendo i bolli rossi. 30m II e III

L14 – Risalire una paretina con fessura e sostare più avanti su spuntone. 15-20m, III

L15 – Salire un canale-caminetto e dunque una placca fino a delle ghiaie. Sosta su spuntone. 45m, II e III

Ora conviene slegarsi.
Seguire bolli e ometti lungo la cengia/cresta con gendarme. Si risale lungo placche lavorate dall’acqua (punti bagnati). Frecce rosse indicano i canlini che conducono fino alla forcella sotto la cima.
[Per la cima si rimontano facili e solide roccette poco prima della forcella (a sx) con percorso libero (II)]
Dalla forcella si seguono ometti e bolli per una cengetta fino alla base di una stretta cresta. Noi aggiriamo con percorso poco esposto a sx. Si seguono gli ometti lungo creste e discesette (ignorare calata con cordino in clessidra verso sinistra). Tre calate da 25m (ch o cless con cordini e maillon) permettono di scendere più velocemente fino alla forcella tra la Figlia e la Torre Gialla (calate quasi successive, eventuale quarta calata da <10m in clessidrina per arrivare alla forcella altrimenti III). Si scende ora sul lato sx del canalone, bolli un po’sbiaditi. Molto I e II in canalinidi buona roccia. Una calata su cless permette di evitare un ripido salto. Si passa nel fondo del canalee a sx più avanti si trova una calata su 2ch che deposita sul nevaio. Seguire ometti e traccia a sx (tratti detritici) fino alla lingua di neve che esce dal canalone, fuori dalla montagna. Lo si attraversa e con veloce ghiaone si ritorna al rifugio.

NB – Eventualmente tutte le soste della via di salita sono attrezzate per una possibile discesa in doppia (potrebbe essere migliore in caso di nebbia)

Tempo dall’uscita della via fino al rifugio: 6h (accorciabili anche a 4)


Materiale

La via risulta sufficientemente chiodata. Portare cordini per clessidre e qualche protezione veloce