Mi avevano avvertito:è arenaria, sabbia... Lì crolla tutto, cosa ci vai a fare con tutto il calcare che c'è qui intorno? Per questo parto con mille dubbi per questa Pietra di Bismantova, una striscia di "sabbia" in mezzo alle verdi colline appenniniche, non mi aspetto nulla di ché. Nel giorno che precedono questo viaggio mi ritrovo a spulciare qualche schizzo rubato dalla rete, ci sono tantissime viette! Non saranno tutte compresse e brevissime? Ma i buoni giudizi che si leggono tra le righe dei Sassbaloss mi incoraggiano: si parte! Arriviamo con ben mezz'ora di anticipo in quel di Castelnovo, è già buio ma la tentazione di vedere da vicino questa Pietra è troppo grande. Scendiamo dall'auto e un vento fortissimo e caldo ci investe, saliamo veloci all'eremo e poi fino alle rocce più vicine (scoprirò poi essere le Gare Vecchie). Accarezzo la roccia, voglio sapere subito se è unta, se è veramente "a svasi". Già cerco di immaginare come potrà essere arrampicare su questo tipo di roccia del tutto nuovo per noi. Splende una Luna Piena, proseguendo verso Cervarezze il profilo della Pietra si intuisce immerso nel cielo semi buio.
l’apparizione
la nostra meta la mattina seguente, incredibilmente nitida ed isolata
Non c'è una nuvola in cielo e sarà così per 3 giorni ma fa anche inaspettatamente caldo. Sfrecciamo verso il parcheggio, indimenticabile il momento in cui fatta l'ultima curva vediamo le pareti inondate dal sole mattutino. Uno sguardo in giro... Presto si direbbe, siamo praticamente soli! Saliamo verso la nostra prima linea: la via Oppio. Lungo il sentierino è tutta una scoperta, una ricerca con il naso all'insù delle vie logiche nella parete, l'ambiente collinare, la roccia molto più convincente rispetto ai racconti che avevo archiviato nella memoria.
La cima è un'altra sorpresa,quella che tanti arrampicatori sognano: un vasto prato panoramicoed accogliente, con la discesa senza alcun pensiero
La via Oppio si rivela molto bella, chiodata quanto basta per divertirsi, con il passaggio della quercia molto caratteristico. Riusciamo a salire anche la Zuffa-Ruggiero lo stesso giorno, cominciamo ad essere assetati di questa roccia! Nel pomeriggio al Rifugio conosciamo anche Matteo Will Bertolotti, di cui ho apprezzato spesso le relazioni, Diego Filippi (famoso per "opere" un più a nord) ed il simpaticissimo Alex Stecchezzini. Grazie delle dritte ragazzi!
via Oppio
il caratteristico passaggio della Quercia
Così passiamo altri due giorni alla Pietra, bellissime e calde giornate di meravigliose arrampicate. Per concludere non possiamo che salire anche qualche monotiro alle Gare Vecchie, quelli che mi rimarranno più impressi saranno Antartide e Pugni di Burro.Non ci resta che salutare questo tempio dell'arrampicata italiana, riponendo per il momento nel cassetto qualche progetto per la prossima visita, forse non così lontana.
diedro Nino Marchi
sul tiro chiave di una delle più belle linee della Pietra di Bismantova
Note sulle vie
Via Oppio
bella arrampicata in camino, di media difficoltà. Famosa la quercia che fuoriesce orizzontale dal camino.
Via Zuffa-Ruggiero
molto raccomandabile, varia, non particolarmente impegnativa, ben attrezzata. Una delle migliori visuali sull’ambiente circostante.
Via Pincelli-Corradini
inizio non entusiasmante, poi successione di bei diedri di soddisfazione. Usato un friendino.
Via Pincelli-Brianti con varianti
var. bassa (6b estetico ma continuo), var. Montipò-Olmi (placca appoggiata emozionante) e diedro dei Bolognesi (bello!). Una buona soluzione per visitare questo Anfiteatro della parete.
Via Marchi
primo tiro divertentissimo in obliquo e diedro fessurato, poi mega tiro di diedro strapiombante da antologia. La roccia qui sembra quasi calcare