La Lavina, nome più noto fra gli scialpinisti in virtù dell'omonima Forcella, classica gita primaverile e fra le più facili della conca del Mangart, è anche il nome che anni fa la nota guida Luca Vuerich diede alla falesia da lui stesso chiodata e che si trova proprio sul sentiero che dal lago superiore di Fusine porta alla forcella sopracitata.Si tratta di una bella parete, leggermente strapiombante, sfortunatamente non molto larga ma che presenta una splendida roccia compatta prevalentemente a buchi, sulla quale sono state realizzate numerose vie, lunghe anche una trentina di metri, di grado compreso tra il 5b ed il 7b, con una prevalenza di 6c.Il luogo è suggestivo e fresco, in ombra per gran parte della giornata (non lo è solo dalle 14 alle 15 circa) particolarmente adatto alle giornate estive più calde, e riserva uno splendido panorama sui laghi sottostanti.Questa oasi si raggiunge partendo dal parcheggio del lago superiore di Fusine in circa un'ora di cammino per il sentiero 516 che dall'Alpe del Lago per la Valle della Lavina sale all'omonima Forca.
Abbiamo avuto solo un'occasione per far visita a questo splendido angolo Giuliano durante questa torrida estate, non riuscendo però a reperire prima alcuna informazione riguardo al numero dei tiri presenti e alle difficoltà, ma alla base di ogni monotiro è indicato tutto con precisione.Sicuramente ci torneremo!