Lo sguardo segue la serpeggiante linea che si inoltra nel bosco, che si fa metro dopo metro più fitto, ricoprendo spazi sempre più ampi, sino ai monti più lontani.Così ci si presenta questa caratteristica gola - Velika Paklenica - quando la osserviamo da una qualunque delle pareti che la sovrastano, sino alla cima più alta del Velebit, l'Aniča Kuk. È solo l'inizio di un immenso giardino che si estende per 40 km a Nord-Est di Zadar, parco nazionale dal 1949.
2 giugno 2016 - Imbocchiamo la stradina che conduce all'ingresso del parco nel primo pomeriggio di una giornata soleggiata ma tutto sommato fresca ed arriviamo stranamente fin quasi all'ultimo parcheggio senza trovarvi il solito affollamento di mezzi provenienti da ogni angolo d'Europa. Che Paklenica sia “passata di moda”? Che sia già agli sgoccioli la stagione in questa mecca del climbing dell'Est-Europeo?Poco male, non siamo assidui frequentatori di questo luogo, non conosciamo approfonditamente il canyon e gli itinerari che abbiamo entrambi già percorso qui si limitano a poche linee, perciò ci dirigiamo veloci verso l'attacco della prima delle note vie che percorreremo, Dreaming the Lost Friends (P. Pezzolato, S. Gojak) sulla parete immediatamente a destra del parcheggio, (Kuk od Skradelin), via già percorsa da Luca nel 2007 (vedi report precedente, link a piè di pagina).I gradi di difficoltà non sono certo generosi e mi trovo inizialmente abbastanza a disagio su questa magnifica roccia che da tempo non toccavo. Un calcare carsico grigio e compatto, più spesso placche verticali solcate da affilate rigole, per cui si necessita un'ottima tecnica di piedi; altre volte muri verticali fatti di gocce e molteplici forme lavorate dall'acqua. Non mancano diedri, fessure e linee più strapiombanti. L'approccio può cambiare notevolmente passando dai più noti ed usurati itinerari a quelli meno frequentati, che presentano una roccia tanto pungente quanto dolorosa.
Water Song e DomžalskiPer questi quattro giorni, scegliamo come al solito di posare le nostre scarpette su pareti diverse, così da portarci a casa una visione il più ampia possibile di questo piccolo mondo.Il giorno successivo al nostro arrivo saliamo Water Song (P. Pezzolato, S. Gojak, T. Dapiran), sul Veliki Kuk (parte destra di Klanac). Un altro itinerario che, se ci impegna non poco nel tiro chiave, ci risulta assai divertente nei tratti più facili, sempre caratterizzati da ampie placche a rigole e buchi.
Arrivati in cima al Veliki Kuk posiamo gli occhi sullo Stup, dove una cordata sta scalando questo fotogenico sperone roccioso, facente parte del settore più occidentale della parete Nord dell’Aniča Kuk. Da questo lato la vista non gli rende giustizia, ma se ci sposta più a valle è possibile ammirare la bellezza delle rigole che ne caratterizzano la parte centrale. Proprio qui sono state tracciate alcune “classiche” degne di nota: Brid za mali čekić (G. Kobiolka, G. Siegers) e Domžalski (S. Karo, J. Jeglic). Percorriamo quest’ultima, più facile e godibile, solo quattro lunghezze d’arrampicata eccezionale, per esteticità ed eleganza, e lo testimoniano anche le numerose foto che ritraggono l’ariosa placca del secondo tiro.Concludiamo la giornata salendo la breve ed intensa Kikos Bohrer, sul Kukovi ispod Vlake, altro multipich, stranamente poco frequentato, a due passi dal parcheggio.
l'Aniča KukMa il vero gioiello, non solo del parco, ma di tutta la Croazia - come sottolinea Boris Čujić nella nota guida - rimane l’Aniča Kuk, la montagna per eccellenza, la più alta, la più bella. Dalla sua cima, appena 712 metri sul livello del mare, l’occhio può finalmente vagare, verso la costa e la civiltà da un lato, verso le verdeggianti valli e le cime più lontane dall’altro. Se la Gola risulta infatti assai chiusa fra pareti, le cui vie di rado ne raggiungono le sommità, l'Aniča Kuk è anche una delle poche cime da cui si può guardare fuori dalla valle.Per ammirare la sua maestosa parete Nord dobbiamo inoltrarci nel canyon sino allo Stup. Una fitta rete di linee di ogni difficoltà percorrono questa parete: facili e difficili, alpinistiche e sportive, tracciate fra il 1940 ed il 2004 (a questo proposito è possibile leggere un approfondimento storico sulle vie di questa parete nel capitolo dedicato sulla guida di Čujić). Le grandi classiche si esprimono nella nota trilogia: Mosoraški - Velebitaški - Klin, che corrono lungo il centro della parete. Altre vie moderne e più recenti, degne di essere citate e con difficoltà nettamente superiori, sono Zenit (7b - B. Čujić, I. Matkovic), definita una delle più lunghe e belle vie di Paklenica, Ultimate Fight (7a+ - B. Čujić, I. Matkovic) fra le più nuove, e Spider (8a - M. Lukić, S. Karo), dieci tiri di difficoltà costantemente elevate.Saliamo Mosoraški, aperta nel 1957 da B. Kambić e B. Kulić, tanto bella quanto lisciata dalle ripetizioni, che ne rendono particolarmente ostici i tratti più impegnativi. In cinque ore ci troviamo sulla cresta, in prossimità della vetta. Proseguiamo scendendo sul versante Nord-Est e sbagliando per un breve tratto sentiero ci troviamo di fronte ad uno splendido scorcio di questa parete, verso l’ingresso della valle.
Scesi da Karamara sweet temptations, l'ultimo itinerario che percorriamo, passeggiamo ancora una volta sulla strada che conduce ai parcheggi. Vi troviamo famiglie che si ristorano in prossimità del torrente, coppie di climbers impegnate sui monotiri ai lati della strada, arrampicatori di ogni nazionalità, dagli imbraghi zeppi di materiale, escursionisti in procinto di avventurarsi negli angoli più remoti della valle.È questo il cuore del canyon, poche centinaia di metri che raccolgono una moltitudine di persone d'ogni tipo, solo un'immagine di tutto ciò che questa natura è in grado di offrire.
Info generali sulle vie che abbiamo percorso
Kuk od Skradelin - Dreaming the lost friendsVia breve tra le più note, vicina al parcheggio, relativamente ben chiodata. Il tratto chiave (6a+) affronta una breve lama atletica cui segue un delicato passaggio su rigole sfuggenti. Non serve integrare. Discesa per sentiero. Bella viadifficoltà - 6a, 5c, 6a+, 5csviluppo - 100 mt
sviluppo - 100 mt
Kukovi Ispod Vlake - Kikos BohrerVia breve poco ripetuta proprio sopra al parcheggio. Primo tiro semplice e divertente, nel secondo invece placca serissima con spit distanti. Uscita diretta con altro passo di 6a. Discesa in doppia. Necessita di un certo autocontrollo. Belladifficoltà - 4c, 6a, 6asviluppo - 100 mt
sviluppo - 100 mt
Veliki Kuk - Water SongVia molto ripetuta, a giudicare dall'usura di alcuni passaggi. Passaggio iniziale che mette subito "le cose in chiaro", tratto chiave in alto per strapiombo, prima di dita e poi manigliato (6a+). Spit "giusti" sul difficile, distanziati sul facile. Non guastano 2-3 friend per integrare secondo necessità. Discesa per sentiero. Consigliatadifficoltà - 5c, 5c, 4b, 5c, 6a+, 5csviluppo - 160 mt
difficoltà - 5c, 5c, 4b, 5c, 6a+, 5c
sviluppo - 160 mt
Veliki Kuk - Karamara sweet temptationsIl veloce accesso e la vicinanza ad alcuni monotiri hanno contribuito a lucidare il boulderoso passaggio iniziale (6a). La via migliora sui tiri successivi. Tratto di 6a+ chiodato più vicino rispetto ai tratti più facili, dove può essere bene avere con sé un paio di friend. Discesa in doppia (facile incastrare le corde). Tiri belli e vari, divertente, consigliabiledifficoltà - 6a, 4c, 6a+, 5asviluppo - 110 mt
difficoltà - 6a, 4c, 6a+, 5a
sviluppo - 110 mt
Stup - DomžalskiCeleberrima cavalcata del dorso di balena dello Stup. Chiodatura distanziata e passaggi obbligatori rendono questi 3 tiri comunque impegnativi. Ad un primo tiro ampiamente sottovalutato, segue una placca con prese minime dove bisogna fare affidamento sui piedi. Uscita su rigole tutt'altro che semplice. Discesa con 2 doppie. Da non perderedifficoltà - 4b+, 6a, 5b, 6asviluppo - 120 mt
Celeberrima cavalcata del dorso di balena dello Stup. Chiodatura distanziata e passaggi obbligatori rendono questi 3 tiri comunque impegnativi. Ad un primo tiro ampiamente sottovalutato, segue una placca con prese minime dove bisogna fare affidamento sui piedi. Uscita su rigole tutt'altro che semplice. Discesa con 2 doppie. Da non perdere
difficoltà - 4b+, 6a, 5b, 6a
sviluppo - 120 mt